ACCOGLIENZA: SERRACCHIANI, DIAMO RISPOSTE AL TERRITORIO

Udine, 29 gen – Un confronto per individuare soluzioni
condivise e affrontare, attraverso proposte concrete, la
complessità della situazione dei richiedenti asilo e profughi in
Friuli Venezia Giulia.

E’ stato questo il motivo dell’incontro odierno, nella sede della
Regione a Udine, fra la presidente Debora Serracchiani,
l’assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti e le
associazioni della rete di accoglienza del Friuli Venezia Giulia
che hanno evidenziato le problematiche che insistono sul
territorio ma anche le proposte.

“Alcune di esse – ha riferito la presidente – sono accoglibili e
condivisibili”, quale, ad esempio, il rafforzamento del servizio
immigrazione della Regione sul quale si intende includere anche
il tema dei minori volto a fare in modo che la struttura
rappresenti un punto di riferimento per i Comuni nella
programmazione e nella gestione dei programmi di accoglienza, che
“accompagni” le amministrazioni che si sono rese disponibili a
gestire i programmi di accoglienza per i richiedenti asilo e i
titolari di protezione internazionale.

“Un incontro utile nel quale – ha detto a margine la presidente –
è stato trattato un tema complesso qual è quello dei flussi
migratori; l’amministrazione regionale anche attraverso i tanti
volontari sta cercando di dare le risposte e questo non avviene
su tutto il territorio nazionale. Abbiamo un numero di presenze
importanti, superiore alle quote iniziali, che abbiamo affrontato
anche in modo strutturale con un ottimo coordinamento con il
dipartimento immigrazione nazionale”.

Sugli Enti locali Serracchiani ha sottolineato il coinvolgimento
di 60 comuni, ognuno dei quali si è impegnato in un progetto “ma
dobbiamo fare di più, motivo per cui agiamo sugli ambiti socio
assistenziali e chiediamo ai singoli comuni di partecipare ai
prossimi bandi Spar perché ci sono le condizioni per poter dare
una riposta al tema dei flussi migratori senza metter in
difficoltà le nostre comunità”.

Torrenti ha poi proposto l’allargamento del tavolo di protezione
internazionale esistente alle realtà associative che si occupano
di programmi di accoglienza. Un altro tema affrontato ha
riguardato la necessità di aumentare le strutture di prima
accoglienza che per Torrenti e Serracchiani deve tradursi in
piccoli centri più diffusi sul territorio. Un approccio, quello
sostenuto dal governo regionale, volto ad evitare di ricorrere a
grandi strutture, spesso isolate geograficamente e ghettizzanti
nella loro logica di gestione, condiviso dalle associazioni.

Torrenti ha ribadito, inoltre, la necessità di implementare i
progetti di integrazione che sono ancora pochi rispetto alle
esigenze ma ha sottolineato che l’integrazione sarà una delle
priorità delle azioni dell’area del volontariato “finanziando
progetti che provengono da quella direzione” e che, analogamente
sui bandi cultura è prevista una premialità sulla
multiculturalità e sull’integrazione “perchè serve una cultura
diffusa diversa”.

Ha ricordato poi come non sia possibile investire delle risorse
regionali per ristrutturare degli edifici per la prima
accoglienza “perché non è nelle competenze della Regione ma dello
Stato”, ma i finanziamenti ci sono ed “è positivo lo stanziamento
del Governo di circa 50 milioni di euro per ristrutturare edifici
pubblici per la prima accoglienza” ha affermato.

Fra i molti contributi, quello di don Pierluigi Di Piazza
presidente del Centro di accoglienza “Ernesto Balducci” che ha
evidenziato come l’accoglienza dei rifugiati non vada inquadrata
quale emergenza ma come cambiamento strutturale che può apportare
benefici economici e sociali al territorio. Analogamente
Gianfranco Schiavone presidente del Consorzio italiano di
solidarietà (Ics) ha sottolineato la necessità di un maggior
coinvolgimento degli enti locali.
ARC/LP

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