Carlo Zoratti premiato allo ZagrebDox per The Special Need

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Dopo le due vittorie di Lipsia e Trieste, un altro riconoscimento va ad arricchire il medagliere di The Special Need: il regista Carlo Zoratti è stato infatti premiato al Festival internazionale ZagrebDox come miglior regista under 35. Ottimi risultati, per un giovane beginner, ma ottimi risultati anche per un’opera destinata a innescare dibattiti (più o meno pacati, più o meno ragionevoli) e a restare lungamente impressa dentro la memoria degli spettatori…

Se l’uscita ufficiale nei migliori cinema è programmata per il 2 aprile, sotto il segno distributivo della Tucker Film, il prossimo appuntamento con The Special Need è fissato ventiquattr’ore prima: dall’Anteo spazioCinema di Milano, il 1° aprile, il film e il successivo dibattito verranno trasmessi in diretta satellitare in 70 sale italiane. Un evento esclusivo che unisce le firme di Visionaria, Open Sky Cinema e della stessa Tucker.

Il 2 aprile non è una data qualunque, così come il film non è un film qualunque: merito di Carlo Zoratti e della sua crew di sognatori, certo, ma senza Enea Gabino, il protagonista, The Special Need non sarebbe quello che è. Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale dell’Autismo e il documentario di Zoratti, attraverso l’autismo di Enea, esplora un territorio che molti (troppi?) considerano tabù: il binomio sesso-disabilità.

Enea ha trent’anni, un lavoro e un problema. Anzi: più che un problema, una necessità. Una necessità speciale: fare (finalmente) l’amore. Enea ha anche due amici, Carlo e Alex, decisi ad aiutarlo. A prenderlo sottobraccio con allegra dolcezza. Se non è facile realizzare i propri desideri, non è certamente facile realizzare quelli degli altri. E il desiderio di Enea, intrappolato nella rete di una patologia che non fa sconti, richiede una manutenzione delicatissima. Basteranno un piccolo viaggio e una grande complicità (tutta maschile) per creare le giuste condizioni? Divertente documentario on the road, ma prima ancora potente indagine sentimentale, The Special Need racconta la normalità della diversità senza mai salire in cattedra e senza mai perdere di vista la leggerezza della narrazione. Una leggerezza densa, a tratti poetica, dentro cui ognuno può riconoscere gli entusiasmi, i dubbi e le fragilità della vita quotidiana.

«L’Enea del film – spiega Carla, la terapista che si occupa di lui da quando era un cucciolo di 16 mesi – è l’Enea pazientemente forgiato dal mio lavoro e da quello dei suoi splendidi genitori. Un processo lunghissimo, un processo che non avrà mai fine, anche se i risultati non smettono mai di sorprenderci. 84 minuti non bastano per condensare la sua storia, la sua favola, e giustamente non vogliono neanche farlo: The Special Need è altro, è un verissimo diario sentimentale dove trova spazio il meglio di Enea. I suoi momenti più performanti, le sue reazioni emotive e logiche più brillanti. Se solo il pubblico potesse sapere quant’è difficile insegnargli a soffiarsi il naso o quanto è stato difficile, da bambino, aiutarlo ad aprirsi…».