Casetta trecentesca, cessione all’Ateneo, utilizzo a Societat sientifiche e intitolazione al prof. Strassoldo

casa trecentesca
Trasferimento del bene all’Università di Udine che poi formalizzerà la destinazione d’uso in capo alla “Societât Sientifiche e Tecnologjiche Furlane” e intitolazione al professor Marzio Strassoldo. Saranno le tappe dell’iter attraverso il quale la Provincia di Udine passerà la proprietà della casetta trecentesca di via Mazzini, l’edificio in gotico veneziano più vecchio della città di Udine inutilizzato da ormai una ventina d’anni. L’immobile è stato acquisito dall’amministrazione provinciale in esito alla liquidazione del Consorzio Universitario Friulano (Cuf)”. “Diamo così finalmente compimento all’idea originaria del prof. Strassoldo; avrà così una sede dignitosa, nel cuore di Udine, capitale del Friuli, la realtà da lui fondata. Ancora un’idea originale e innovativa la sua: la valorizzazione della marilenghe nel contesto degli studi scientifici e tecnologici a conferma della duttilità e dell’apertura di una lingua che ben si presta ad essere utilizzata anche in campi scientifici” ha rilevato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini che oggi insieme all’assessore al patrimonio Carlo Teghil ha incontrato i consiglieri dell’organizzazione culturale per riprendere le fila del progetto di riutilizzo a suo tempo predisposto dal prof. Strassoldo. La proposta vede anche il parere favorevole dell’Ateneo friulano rappresentato da Cristina Conti, intervenuta su delega del rettore De Toni. “Una sede propria, autonoma e indipendente è necessaria per consolidare quanto fatto e migliorare i nostri obiettivi: usare la lingua friulana, insieme all’inglese, per argomenti di profilo scientifico di livello alto. Un’operatività che ci vede impegnati su più fronti: da quello editoriale (“Il gjornâl furlan des siencis”), al congresso annuale e una serie di altre attività (il gruppo divulgativo scientifico) che vorremmo portare avanti. La sede potrebbe essere utilizzata per scopi istituzionali ma anche come luogo di lavoro di dottorandi che si impegnano in progetti scientifici veicolati in lingua friulana”, ha fatto sapere il consigliere della “Societât Sientifiche e Tecnologjiche Furlane” Antonino Morassi presente insieme al collega Daniele Goi.