Incidente aereo Ronchi: assolti in appello 3 imputati

Si è chiuso con l’assoluzione dei tre imputati il processo d’appello per l’incidente verificatosi nell’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia) il 20 aprile del 2004. All’epoca, un aereo MD82 dell’Alitalia, atterrato alle 10.38 del mattino, dopo aver imboccato e percorso il raccordo “Bravo” lungo oltre un chilometro, aveva impattato violentemente con l’ala destra contro il cassone di un autocarro Iveco adibito al trasporto di materiale di scavo nell’ambito dei lavori di ampliamento del piazzale dell’aeroporto, di proprietà della società subappaltatrice, Adriastrade, che si trovava fermo a circa due metri dal bordo della pista. Per effetto della collisione l’ala dell’aereo si era spezzata ed era fuoriuscita una ingente quantità di carburante. I passeggeri, tra i quali c’era anche Lucio Dalla, erano stati fatti evacuare grazie agli scivoli di emergenza. Le indagini svolte dalla Procura di Gorizia avevano portato all’apertura di un processo penale che aveva coinvolto 19 imputati, cinque dei quali prosciolti all’udienza preliminare. Gli altri 14 erano stati rinviati a giudizio e avevano dovuto affrontare oltre 20 udienze prima che il Tribunale di Gorizia, nel marzo del 2012, li assolvesse tutti dall’accusa di disastro colposo, ritenendo insussistente il reato, e dichiarasse prescritti gli altri reati puniti dal codice della navigazione e dalle norme in materia di prevenzione antinfortunistica. Della decisione del Tribunale non si erano però accontentati tre imputati: il legale rappresentante della ditta Adriastrade, Francesco Coletto (difeso dall’avvocato Antonio Malattia di Pordenone) e i funzionari dell’Enac Luciano Di Giambattista (avvocato Salvino Mondello di Roma) e Alfonso Mele (avvocato Cesare Placanica di Roma), i quali avevano proposto appello ritenendo ingiusto che il Tribunale si fosse limitato a dichiarare prescritti i reati senza assolverli pienamente nel merito. La Corte d’Appello di Trieste ha ora decretato la piena assoluzione nel merito dei tre imputati, riconosciuti completamente estranei. In questo modo è stata definitivamente allontanata per essi l’ombra della richiesta di risarcimento di 9 milioni di euro, avanzata stragiudizialmente da Alitalia per i danni subiti dal velivolo.