Miss Progress International 2017: vince la filippina Jedaver Pancho Opingo

miss progress international 2017

Riflettori spenti e facce sorridenti, non sempre accade questo al termine di una pur sana competizione. Tutte le Ambasciatrici del Progresso, provenienti da paesi di tutti e cinque i continenti, hanno invece compreso appieno il loro ruolo e hanno unanimemente concordato con l’opinione della giuria che ha assegnato il titolo del miglior progetto sui diritti umani e quello di vincitrice assoluta a Mary Grace Jedaver Pancho Opingo, filippina di North Cotabato.

Jedaver, ha vinto la quinta edizione di Miss Progress International grazie al suo progetto che ha intitolato “Love IPs” (ama gli indigeni) e dedicato alle tribù delle Rif Mountain del suo pese che, purtroppo, vivono isolati e sono discriminati per via della loro etnia. Col premio ricevuto dall’associazione culturale In Progress, organizzatrice dell’evento continuerà il tour già avviato in quelle zone portando sostegno morale, contribuendo all’alfabetizzazione e donando anche beni di prima necessità.

“Sono grata agli organizzatori che mi avevano invitata già nel 2015 e nel 2016, quando non ho potuto partecipare perché l’ambasciata italiana a Manila non mi ha concesso il visto. Nel frattempo ho dato vita al mio tour ‘Caravan for Progress’ che potrò continuare a finanziare sia col premio ricevuto sia grazie alla grande popolarità che sembro aver acquisito con la conquista di questo prestigiosissimo titolo”.

A sostegno di queste affermazioni Giusy Nobile e Giuseppe Borrillo, fondatori del sodalizio no-profit che ha sede a Carosino, citano le migliaia di visualizzazioni della diretta web pervenute dalle Filippine, oltre a numerosi articoli pubblicati sull’evento nel volgere di poche ore.

“Sono stati dieci giorni magnifici – aggiunge Jedaver – e la Puglia si è rivelata un vero e proprio scrigno di tesori che meritano una visibilità ancora maggiore. Il National Geographic ha ragione a definirla la regione più bella del mondo!”.

Lo stesso entusiasmo sull’ospitalità ricevuta è comune anche tra le altre concorrenti, anche quelle che non si sono aggiudicate uno degli altri titoli in palio:

Naomi Train (Regno Unito): Miss Progress Internet (4.465 voti su circa 15.000)
Daria Feshchenkova (Ucraina): Miss Progress Integrazione Cuturale
Ianaiara Gonzalez Nieradka (Paraguay): miglior costume tradizionale (la dea paraguaiana della luna)
Claudia Baroni (Italia: Miss Progress Ambiente
Natalia Guerrero (Perù): Miss Progress Salute