MITS Academy : “Learning by doing” e laboratori

“Learning by doing” e laboratori, così MITS Academy crea un ponte tra formazione e occupazione di qualità

. «La forte crescita ed evoluzione verso la frontiera del 4.0 dell’industria manifatturiera, sta mettendo il comparto sempre più al centro dell’azione trainante non solo della regione, ma dell’intero Paese, producendo una buona parte della ricchezza che sostiene il welfare. In questo contesto il MITS Academy di Udine è certamente una delle colonne portanti del “manufacturing, della progettazione, della ricerca, offrendo strumenti all’avanguardia a partire dai moderni e tecnologicamente avanzati laboratori. Nei suoi undici anni di attività il MITS è diventato un positivo esempio di collaborazione con istituti, università, imprese e istituzioni, a fronte di progetti concreti che offrono la possibilità a studentesse e studenti di identificare in maniera proficua i propri talenti, sui quali poi far leva e realizzarsi professionalmente. Queste sono alcune delle ragioni per le quali i tecnici del MITS Academy trovano immediata occupazione di qualità in importanti realtà del mondo produttivo. Ricercare, progettare, realizzare sono attitudini che il MITS Academy sviluppa. Concetti che si possono riassumere con “Learning by doing” e “Actions speak louder than words”. Per tutto questo, unitevi al team MITS Academy».

Con queste parole il presidente della Fondazione MITS Academy, Gianpietro Benedetti ha accolto i neo diplomati e le loro famiglie, imprese e istituzioni che oggi hanno preso parte, a palazzo Torriani sede di Confindustria Udine, alla terza edizione dell’evento “MITS DAY: diplomati ITS e imprese si raccontano”. Qui i neo diplomati che hanno ottenuto il massimo dei voti all’esame di Stato e le imprese che hanno affiancato studentesse e studenti nel percorso di alta formazione post diploma appena concluso (Effedi Automation Srl, Alping Italia Srl, Pianca Spa e Videe Spa), hanno testimoniato le esperienze vissute seguendo le potenzialità del sistema duale (formazione in “aula” alternata a quella in impresa) che garantisce il forte collegamento e continuità tra mondo della formazione e dell’impresa, reso possibile proprio grazie ai percorsi ITS.

Una sfida testimoniata oltre che dai protagonisti, anche da chi ha scommesso e continua a scommettere sul MITS: la Regione FVG, con la presenza dell’assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università Alessia Rosolen, la Fondazione MITS con il suo presidente, Gianpietro Benedetti e Confindustria Udine, con la vicepresidente Anna Mareschi Danieli. Ospite d’onore la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

Nel suo intervento, la vicepresidente di Confindustria Udine Mareschi Danieli ha sottolineato che «siamo un Paese a vocazione manifatturiera, principalmente di trasformazione. Conseguentemente, l’unico modo per rimanere competitivi è aumentare la produttività e il valore aggiunto dei nostri prodotti. Per fare questo bisogna innovare e investire in ricerca e sviluppo. Vista la rapida trasformazione e riconversione del lavoro ciò significa anche nuove competenze, cosa che gli ITS, essendo a stretto contatto con le aziende, fanno». In Italia – ha però ricordato Mareschi Danieli – gli iscritti agli ITS non bastano: «Dobbiamo rapidamente moltiplicarli almeno per quattro. Le imprese, infatti, scontano un mismatch elevatissimo tra i profili richiesti e quelli reperibili: mediamente, in un terzo dei casi (a volte anche in uno su due per i tecnici) già oggi non riescono a trovare il personale di cui hanno bisogno. Tenendo presente anche il grave deficit di natalità, ormai strutturale, che colpisce il nostro Paese e in particolare la nostra regione, se va avanti così, nei prossimi anni non avremo nemmeno giovani da formare. Per quanto ci riguarda, continueremo a investire, in primis culturalmente e sul

fronte dell’orientamento, affinché sempre più giovani, anche e soprattutto le nostre ragazze, scelgano di formarsi negli ambiti strategici per lo sviluppo del territorio».

Sollecitata su tematiche strategiche e di ampio respiro, quali il sostegno alla famiglia, alla natalità, alle pari opportunità, nonché – nello specifico dell’incontro odierno dedicato alla formazione – all’importanza del coinvolgimento delle ragazze nei percorsi STEM, la ministra Bonetti ha esordito dicendo che la “denatalità è una vera emergenza per il nostro Paese”. Ricordando le misure assunte dal Governo nel Family act, ha rimarcato le disposizioni che promuovono il lavoro delle donne e dei giovani, e, nello specifico della formazione tecnologica, i progetti sugli ITS, sostenuti anche grazie ai fondi dal PNRR”. “Mi fa piacere vedere oggi tante ragazze impegnate negli studi Stem – ha affermato la ministra -, ma è un dato di fatto che, a fronte di una loro presenza minoritaria rispetto alla componente maschile, si fanno apprezzare per la qualità della performance. Purtroppo, questa constatazione non trova corrispettivo adeguato nel mondo del lavoro. Siamo come una squadra di calcio che lascia in panchina alcuni dei giocatori migliori. Il nostro Paese, invece, deve mettere in campo tutte le energie migliori di cui dispone, anche perché nelle sfide che ci attendono occorre tramutare la visione prospettica di maschi e femmine, in una visione integrata per ottenere risultati. Siamo tutti convinti che debbano anche cambiare le regole della formazione dell’apprendistato e, a tale proposito, pure la didattica va cambiata per la valorizzazione della componente femminile”.