Ospedale di Udine: 6000 persone ogni giorno

ospedale-udineUdine 16 giugno 2011 – E’ stato presentato il bilancio sociale dell’Azienda per l’anno 2010: si tratta della rendicontazione sulla verifica della sostenibilità di spesa, sulla responsabilità professionale e sulle relazioni con i portatori d’interesse.
Da due anni l’amministrazione ha deciso di farla in forma di bilancio sociale in modo che risulti comprensibile anche a chi non possiede competenze tecniche per leggere un bilancio.

comunicato stampa a cura dell’azienda ospedaliera universitaria Santa Maria della Misericordia

Il direttore generale, Carlo Favaretti ha sottolineato il grande risultato ottenuto con l’accreditamento internazionale Joint Commission che ha portato a lavorare per rinnovare la cultura organizzativa e i processi operativi dell’Azienda, quindi è passato ad  esporre una sintesi delle attività svolte nel 2010.
Dopo aver osservato che la nostra è un’attività piuttosto stabile, ha evidenziato un lieve aumento dell’età media dei ricoverati con una lieve riduzione del numero dei dimessi, il che dimostra un buon funzionamento della rete sanitaria, e un aumento degli accessi, poiché il nostro è un centro di riferimento ospedaliero anche per fuori regione.
Nel 2010 c’è stata una diminuzione complessiva degli accessi al Pronto Soccorso con un aumento percentuale dei codici rossi e gialli a significare che la popolazione ha fatto un miglior uso del servizio. E’ migliorato anche l’utilizzo dei letti grazie a un aumento del turn over.
A verifica della qualità percepita, abbiamo introdotto il focus group. Sono stati intervistati gli utenti, che avevano utilizzato per un determinato periodo di tempo i nostri servizi, in merito al percorso stroke (ictus) e al percorso crescita.

Ogni giorno accedono in ospedale 6000 persone, 250 al Pronto Soccorso, di cui 7 sono in pericolo di vita, 341 sono le telefonate che arrivano al 118, che effettua 118 missioni, 124 sono i nuovi pazienti giornalmente ricoverati, 2819 le visite e gli esami erogati, 147 i donatori di sangue, 5 bambini nascono, 5 persone muoiono.

Il personale, che ammonta a 3800 unità,  è in prevalenza femminile: 73,67 per cento. Questo comporta un problema di conciliazione tra l’attività lavorativa e quella familiare e la necessità di modelli organizzativi sempre più differenziati. Il part time è quasi unicamente femminile (96 per cento).  Il 2,42 per cento del personale appartiene alle categorie protette: 92 persone.
Nel corso del 2010 sono state assunte 123 persone e hanno cessato il rapporto di lavoro 213.

Nonostante le ristrettezze economiche, l’Azienda ha investito 500 mila euro nella Formazione.

Il bilancio d’esercizio è di 417 milioni di euro, di cui 195 milioni sono stati i costi del personale. “Quando si parla della Sanità come un costo – ha osservato il direttore generale Favaretti – non si considera che rappresenta un investimento sia per i risultati positivi sulla salute collettiva sia per le ricadute sul sistema economico territoriale. Gli stipendi vengono infatti spesi in gran parte sul territorio”.
Il 20 per cento degli acquisti di beni è rivolto a imprese del Friuli Venezia Giulia, mentre salgono al 48 per cento gli investimenti effettuati in Regione.

L’Azienda ha completato gli investimenti di condizionamento nelle aree chirurgiche con una spesa di un milione e 300 mila euro.

I tema dei tempi di attesa è complesso e l’Azienda, d’intesa con le altre aziende dell’area vasta e secondo le direttive regionali, ha messo in atto una serie di azioni per governare il fenomeno.

Per le Nuove Opere sono stati spesesi circa 15 milioni di euro, mentre 222 milioni e 430 è la cifra destinata alla costruzione del Nuovo Ospedale e alla Centrale Tecnologica.

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