Pedaggi autostradali: incremento dell’1,88% sulla rete di Autovie Venete

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Aumenti molto contenuti fra i dieci e i trenta centesimi di euro sulla rete di Autovie Venete

 

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti quest’anno ha concesso un incremento dell’1,88% ai pedaggi autostradali sulla rete di Autovie Venete, dopo il “congelamento” delle tariffe adottato nel 2015. Un incremento molto contenuto in ogni caso, visto che, a seconda delle tratte varia fra i dieci e i trenta centesimi, ma che su alcune addirittura non scatta per il meccanismo di arrotondamento. Le componenti della tariffa La formula utilizzata per il calcolo dei pedaggi, è quella del “price cap” che comprende il recupero dell’inflazione programmata più una serie di variabili legate alla qualità del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalità, alle quali si aggiunge quella correlata al livello degli investimenti

Il meccanismo degli arrotondamenti. Il decreto interministeriale numero 1044/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero dei Trasporti, contiene una norma che riguarda il meccanismo degli arrotondamenti. La norma prevede che fino a 5 centesimi, i prezzi devono essere arrotondati per difetto a zero; oltre i 5 centesimi vanno arrotondati per eccesso a dieci.

La distribuzione. Non tutto ciò che Autovie Venete incassa resta alla Concessionaria. Una parte, pari al 2,5% circa va ad Anas, l’Iva va allo Stato, un’ulteriore quota viene utilizzata a copertura degli investimenti e un’altra, non di poco conto, è destinata alle spese di manutenzione: dalla gestione degli impianti tecnologici agli interventi più vari (riasfaltature, sostituzione di barriere di protezione, azioni di prevenzione del ghiaccio o di ripulitura dalla neve; potatura delle siepi, sfalcio del verde, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale). Un lavoro costante e impegnativo anche dal punto di vista economico, ma indispensabile per garantire la sicurezza della circolazione.

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