Sergio Tavcar presenta il suo libro a Udine – 9 marzo 2011

tavcarSergio Tavcar, la storica voce del basket e dello sport di Telecapodistria sarà ospite a Udine al bar Visionario giovedì 9 marzo per presentare il suo libro “La Jugoslavia, il basket e un telecronista”.
La storia della pallacanestro più vincente d’Europa, quella dei popoli jugoslavi e quella personale del giornalista raccontata dalla voce di Telecapodistria, Sergio Tavcar. L’autore di “La Jugoslavia, il basket e un telecronista”, intervistato da Marco Ballico in un appuntamento sponsorizzato dall’hotel Suite Inn di Udine (anche per un ricordo dell’arbitro Bruno Quendolo), sarà ospite del Visionario dalle 20 di mercoledì 9 marzo per la presentazione di un libro che racconta un mix di passione, professione, aneddoti, disavventure, ricordi. Un libro adatto non soltanto agli amanti del basket ma anche a chi è interessato a conoscere sfumature e sfaccettature di gente che, nonostante la vicinanza, gli italiani hanno sempre conosciuto e capito poco.

dal sito di Sergio Tavcar

Sono tre le storie che si intrecciano nel racconto di questo libro.

La prima storia, quella principale, racconta della pallacanestro jugoslava (ed ex-jugoslava), vista con gli occhi di chi l’ha conosciuta e vissuta da vicino, seguendola prima soltanto per passione e poi anche per professione per oltre 50 anni.

La seconda storia è quella della Jugoslavia, delle sue genti, dei suoi popoli e delle loro peculiarità. Una storia raccontata per aneddoti ed episodi, senza nessun intento storiografico, in cui i fatti, compresi quelli legati alla dissoluzione, emergono talvolta dallo sfondo nello stesso modo in cui emersero nella vita degli (ex) jugoslavi.

La terza storia è quella personale dell’autore, che come dovrebbe fare ogni telecronista che si rispetti non vuole farsi sentire a tutti i costi urlando per mania di protagonismo, ma che semplicemente racconta come ha raccontato i fatti, fra emozioni, disavventure e ricordi.

Un libro di pallacanestro quindi, ma adatto non soltanto agli amanti del basket ma anche a chi è interessato a conoscere sfumature e sfaccettature di gente che, nonostante la vicinanza, gli italiani hanno sempre conosciuto e capito poco.

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