Udine: 660 telecamere per la sicurezza urbana. 320 sono di privati

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Trecento e venti telecamere private posizionate in 103 vie e piazze della città. Un numero già di per se stesso elevato che, se sommato alle 340 telecamere comunali, significa che sulla sicurezza dei cittadini vigilano complessivamente 660 “occhi elettronici”.

Partita a luglio scorso, si è conclusa la prima fase della mappatura degli impianti di videosorveglianza privati attivi in città. Mappatura che è stata ora consegnata al Comitato per l’Ordine e la sicurezza in modo tale da poter mettere in campo un capillare sistema di sorveglianza e migliorare così la gestione della sicurezza urbana. Parte del progetto “Udine Smart Security”, il piano di interventi dedicato al miglioramento della gestione della sicurezza, il censimento delle telecamere private presenti in città permette alle forze dell’ordine di migliorare la loro conoscenza del territorio, di agire in maniera più immediata in caso di emergenza, di mettere a fattore comune tutti i presidi di sicurezza presenti in città. “In base a una recente indagine sulle “smart cities” Udine è tra le prime città italiane per qualità della vita – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Con questa iniziativa ci proponiamo di migliorare ulteriormente le nostre performance a livello di smart security”.

Con il progetto “Panoptes”, questo il nome dell’iniziativa, il Comune ha dunque effettuato un vero e proprio censimento dei sistemi di videosorveglianza privati, punti di ripresa che potranno essere utilizzati per il governo della sicurezza urbana e per le attività di polizia giudiziaria. “In un momento di limitate risorse a disposizione – sottolinea l’assessore all’Innovazione, Gabriele Giacomini – la prima preoccupazione di un amministratore deve essere quella di valorizzare al massimo il potenziale presente. Per questo motivo, dopo aver messo a disposizione delle forze dell’ordine le 51 telecamere ad alta tecnologia che fanno parte del nostro patrimonio di videosorveglianza, abbiamo consegnato alle forze dell’ordine durante il Comitato ordine e sicurezza dello scorso 13 gennaio un report che contiene la localizzazione di circa 320 telecamere private. Una azione, quella comunale, che è stato molta apprezzata, proprio perché va a supportare e favorire in maniera smart il lavoro sia della polizia locale sia di polizia e carabinieri”.

Anche se destinate allo scopo di proteggere proprietà private, queste 320 telecamere sono infatti in grado di fornire riprese di un dato contesto. Proprio per questo motivo spesso vengono utilizzate dagli organi di polizia giudiziaria, che normalmente però, di fronte a un determinato reato, devono effettuare una ricerca per appurare l’esistenza di eventuali occhi elettronici. Non va dimenticato poi che il progresso tecnologico ha portato ad avere apparecchi sempre più piccoli (e dunque meno visibili, anche per gli organi di polizia giudiziaria che a posteriori hanno bisogno di verificare la presenza impianti), ma con risoluzioni sempre più alte. Proprio il fattore tecnologico consente ormai di avere ottime immagini del contesto senza dover provvedere a zoom ottico.

“Fino ad ora non esisteva un censimento di questi impianti – spiega Giacomini –. Per questo abbiamo pensato che questo progetto, fra i primi a livello nazionale, potesse essere un utile complemento del sistema di videosorveglianza pubblico del Comune di Udine. Grazie a questi dati, le forze dell’ordine avranno sempre a disposizione una mappa dettagliata di questi “occhi elettronici” e ottenere quindi nel più breve tempo possibile le immagini utili per le loro indagini. Anche gli ultimi fatti di cronaca nera ci ricordano quanto possa essere importante ricorrere il prima possibile alle immagini delle telecamere dei privati”.

Il progetto Panoptes, sviluppato dall’assessorato all’Innovazione in collaborazione con la polizia locale del Comune di Udine, ha permesso all’amministrazione e agli organi di polizia di acquisire tutta una serie di informazioni sugli impianti di videosorveglianza privati: dislocazione precisa della singola telecamera in termini di coordinate, foto del punto di ripresa, riferimenti delle persone da contattare in caso di urgenza. Durante la prima fase, ormai conclusa, sono state censite circa 230 telecamere in 103 vie e piazze della città. Nel prossimo anno il progetto proseguirà con il censimento di nuove vie e piazze, con l’obiettivo di coprire tutto il territorio comunale. La Questura e il Comando provinciale dei carabinieri forniranno un prezioso contributo, segnalando le zone della città alle quali è opportuno dare priorità nell’azione di censimento.