Udine: Bomba di Natale. Avvocati difensori, è risultato di giustizia

“E’ un risultato di giustizia”. I legali dei sei imputati nel processo d’appello bis per la strage di Natale a Udine commentano così la sentenza con cui la corte d’assise di Trieste ha fatto cadere le accuse più gravi nei confronti dei loro assistiti. I sei imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e all’immigrazione di clandestini sul territorio nazionale. Reati che non sono connessi con l’ordigno piazzato davanti al negozio e di conseguenza con la morte degli agenti. “Dopo 14 anni la giustizia ha fatto finalmente il suo corso. E’ stato riconosciuto che a Udine non c’è mai stata mafia. Era stata una forzatura della direzione distrettuale antimafia per giustificare l’indagine. La strage è ormai un capitolo chiuso. E’ evidente che non sono loro gli autori del fatto”, commentano gli avvocati Alberto Tedeschi e Lucio Calligaris. Soddisfazione è stata espressa anche dall’avvocato Laura Luzzato Guerrini: “E’ stato accertato che gli imputati non hanno nulla a che fare con la morte dei poliziotti”. Si attendono ora le motivazioni della corte d’assise d’appello, previste entro 90 giorni, e i passi che intenderà fare la Procura generale, se cioè presentare o no ricorso in Cassazione. Tra le ipotesi, c’é anche l’apertura di una nuova inchiesta finalizzata a individuare i responsabili della morte dei tre agenti.

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