Al momento non è ancora avvenuta l’aggiudicazione definitiva relativa alla gara per la concessione della Casa delle Farfalle e il Comune non ha ancora fornito i verbali e gli atti relativi alla gara di concessione a seguito delle 2 istanze di accesso agli atti presentate dalla cooperativa Pavees nelle date 14 luglio e 8 settembre 2014.
Riteniamo opportuno ricordare inoltre che il primo appello a Regione e Provincia, per garantire la continuità del servizio, è stato fatto proprio da Pavees in data 21 gennaio 2014 in quanto erano imminenti la scadenza del contratto e le prenotazioni delle scolaresche; appello, purtroppo, rimasto inascoltato dall’Amministrazione comunale.
La responsabilità per lo stallo allo stato esistente ricadono interamente sulle spalle dell’amministrazione comunale di Bordano che, non solo, come ragionevolezza avrebbe voluto, non ha inteso garantire una proroga del contratto di concessione esistente sino all’espletamento ed alla conclusione della nuova gara, ma sta anche prolungando, oltre ogni limite di ragionevolezza, i tempi per la conclusione della procedura.
Inoltre, il protrarsi delle verifiche prodromiche all’assegnazione definitiva dell’appalto, ancora in corso a più di un mese dall’assegnazione provvisoria, segnalano, forse, qualche difficoltà nella dimostrazione dell’esistenza di tutti i requisiti di legge per la stipula del contratto.
In questi ultimi mesi la cooperativa ha scelto di non pronunciarsi su quello che stava accadendo nei dintorni, cercando di concentrarsi sulla valorizzazione del grande lavoro fatto in questi anni con la presentazione dell’offerta per la nuova gara, nonostante le pressioni, le difficoltà e gli ostacoli. La Pavees conosce molto bene le attività promozionali necessarie per mantenere la struttura. Dopotutto portare 600.000 visitatori in 10 anni nel comune di Bordano non è stata sicuramente un passeggiata.
Questa situazione, oggi, ha superato ogni limite di decenza e la verità è¨ che la seconda struttura più visitata in regione è ancora chiusa e i danni economici e d’immagine subiti in questo ultimo anno non hanno prezzo e non sono nemmeno quantificabili. Si ricorda inoltre che nel 2013 la Pavees ha dato lavoro a una decina di persone a contratto e a una quarantina di collaboratori esterni.
Dalle dichiarazioni il presidente di Farfalle nella Testa sembra sottintendere che la colpa della chiusura e del protrarsi della verifica degli atti di gara sia di Pavees.
Riteniamo inaccettabile tale accusa, così come le critiche sotto il profilo etico: gli animali non sono e non saranno mai strumentalizzati da Pavees che ha ritenuto opportuno mantenerli presso la struttura al fine di evitare qualunque situazione di stress dovuta a spostamenti affrettati (non essendosi ancora conclusa la gara) e quindi ha garantito alti livelli di benessere.
La licenza di giardino zoologico per la gestione della struttura è intestata alla Pavees che non può assolutamente affidare un animale pericoloso come “Coco”, il caimano nano di cuvier, a persone/cooperative non in possesso della sopracitata licenza. Al momento Pavees, a tutela degli esemplari ospitati, sta svolgendo le seguenti attività specifiche:
· Ospita gli animali in condizioni volte a garantire il loro benessere ed a soddisfare le esigenze biologiche e di conservazione delle singole specie, provvedendo ad arricchire in modo appropriato l’ambiente delle singole aree di custodia, a seconda delle peculiarità delle specie ospitate;
· Prosegue i progetti di ricerca scientifica già avviati;
· Mantiene un elevato livello qualitativo nella custodia e nella cura degli animali attraverso programmi di prevenzione e cura veterinari, e fornendo una corretta alimentazione.
Pertanto non si ritiene necessario giustificare ulteriormente qualsiasi scelta effettuata né è accettabile qualsiasi accusa alla nostra compagine; la responsabilità dello stallo attuale è tutta del Comune di Bordano, che non ha nemmeno concluso la procedura di verifica del patrimonio esistente, al fine di un eventuale passaggio di consegne.
Dopo un anno di sacrifici per il mantenimento in vita della struttura CF non possiamo di fatto più accettare di essere additati come i colpevoli di qualcosa che per certo non è dipeso da noi e tuteleremo l’onorabilità della nostra compagine e di tutti coloro che in questi mesi si sono adoperati per il bene della struttura in ogni sede opportuna, ove la realtà dei fatti emergerà in tutta la sua limpidezza.