Udine: campo nomadi, cosa è stato fatto negli ultimi anni

Si intende risolvere la questione del campo nomadi di via Monte Sei Busi ponendo in
sicurezza gli attuali insediamenti, costruendo un campo sosta se possibile, ovvero
attraverso un’opera graduale di integrazione nel tessuto urbano dei nuclei familiari
nel rispetto dei diritti di questi cittadini udinesi. Il degrado e il rischio ambientale,
igienico sanitario e sociale è divenuto infatti non più sostenibile.

Questo progetto si legge sulle linee programmatiche annunciate dal sindaco Furio Honsell al momento dell’insediamento a Palazzo D’ Aronco.

Va detto che il problema si trascina da molti anni e che nessuno ha mai veramente messo mano in maniera radicale alla vicenda. Il vulnus della questione è stata per anni il fatto che i nomadi occupassero un area non del comune ma del demanio e la concessione della cittadinanza italiana alle famiglie che vi abitavano risalente a  svariate amministrazioni fa. I diversi  inquilini di Palazzo D’ Aronco si sono trovati così  con le mani legate non avendo di fatto potestà sull’area. Il demanio negli ultimi anni ha aperto uno spiraglio per concedere la cessione dell’area ma il sindaco honsell come si potrà leggere più sotto  ha giudicato che “Le richieste economiche del demanio rendono difficile intervenire con un progetto complessivo”

Cosa è stato fatto per risolvere la questione? Il problema non è stato assolutamente risolto nella sua interezza ma l’amministrazione comunale Honsell ha avviato un percorso di integrazione delle famiglie Rom portandole fuori dal campo e dimorandole in alcune abitazione di edilizia popolare situate in Via Mirko Basaldella. Si tratta di 3 famiglie per un totale di 15 persone. E’ stata una iniziativa che ha risolto il problema almeno parzialmente? Non del tutto di sicuro. A testimoniare una integrazione difficile si segnala un episodio di cronaca con l’arresto di un ragazzo per spaccio di stupefacenti e ci piace segnalare un servizio televisivo realizzato da un collega

L’ater ha poi risposto al servizio sempr einterrogata dal collega Omar Costantini

 

Segnaliamo inoltre una dichiarazione del sindaco Furio Honsell dopo un attacco sulla gestione del campo nomadi da parte del presidente della provincia di Udine Pietro Fontanini

Il primo cittadino risponde alle accuse del presidente della Provincia Pietro Fontanini. Il sindaco di Udine: “Le richieste economiche del demanio rendono difficile intervenire con un progetto complessivo, ma in poco più di un anno abbiamo già fatto uscire quattro famiglie senza farne entrare di nuove

“Anche se ovviamente è più semplice fare demagogia, l’amministrazione comunale preferisce lavorare e in poco più di un anno abbiamo già ottenuto dei risultati, visto che siamo riusciti a far uscire dal campo rom quattro nuclei familiari senza farne entrare di nuovi”. Il sindaco di Udine entra così nella questione del campo nomadi di via Monte Sei Busi, dopo le accuse all’amministrazione comunale rilasciate alla stampa dal presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini.

“Noi stiamo lavorando a una graduale evacuazione dell’area – continua il primo cittadino – perché è difficile redigere un progetto di fronte alle richieste economiche avanzate dal demanio, proprietario dell’area, anche solo per la concessione del terreno. L’anno scorso abbiamo anche chiesto un finanziamento alla Regione per intervenire, ma al momento il contributo non è ancora stato stanziato. Siamo determinati a risolvere il problema, anche se chi continua a strumentalizzare e semplificare la questione certo non aiuta a trovare una soluzione”.

Anche di fronte a un’alternativa alla graduale evacuazione dell’area di via Monte Sei Busi, cioè lo sgombero in blocco del campo per consentire i lavori di messa a norma, si porrebbe un altro problema. “Visto che il presidente Fontanini non fa proclami – dichiara Honsell – sarei lieto che mi indicasse dove trasferire queste persone durante l’intervento”. Va aggiunto inoltre che le famiglie che vivono nel campo sono residenti nel campo a tutti gli effetti. “Mi meraviglia che il presidente Fontanini si esprima in questi termini – commenta Honsell – perché tralascia di spiegare che si tratta di cittadini italiani che risiedono in via Monte Sei Busi da decenni. Anzi, la stessa amministrazione comunale di cui ha fatto parte il consigliere comunale della Lega Nord Luca Dordolo, che ora scarica la responsabilità sulla mia giunta, ha continuato a dare residenze in quel campo”. Il primo cittadino ritorna poi sull’invio della polizia provinciale nell’area. “Auspico che la Provincia si coordini con le altre forze dell’ordine – conclude Honsell – per non interferire con la loro azione”.

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