All’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ridimensiona in maniera significativa il “caso” aflatossine, Confcooperative Fvg esprime il proprio rammarico per l’accanimento con il quale è stata trattata la vicenda che ha coinvolto Latterie Friulane. Nel pieno della bufera giudiziaria e mediatica, infatti, Confcooperative Fvg dedicò molta energia e impegno per salvare Latterie Friulane, dapprima con un’altra primaria cooperativa lattiero-casearia, senza successo, e, successivamente, con il gruppo Parmalat, che sottoscrisse l’accordo in pochi mesi e si impegnò in un piano di rilancio di Latterie Friulane. La cooperativa, così, venne traghettata verso una solida partnership industriale e commerciale: «La soluzione individuata ha garantito la continuità produttiva per lo stabilimento di Campoformido, il mantenimento dell’occupazione per più di un centinaio di lavoratori, la permanenza dei marchi storici. È stata una scelta e di grande realismo, che ha salvato una importante realtà produttiva regionale», sottolinea il presidente di Confcooperative Fvg, Giuseppe Graffi Brunoro.
Ma soprattutto, evidenzia Confcooperative, che in regione associa 150 cooperative agricole con più di 10mila agricoltori soci, il salvataggio di Latterie Friulane ha permesso anche la valorizzazione del latte degli allevatori: «Oggi il consorzio Latterie Friulane garantisce, agli allevatori soci, una delle migliori remunerazioni del latte conferito, in virtù di contratti a lungo termine (10 anni), particolarmente vantaggiosi per gli allevatori», evidenzia il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà.
Attualmente, fa sapere Confcooperative Fvg, l’azienda di Campoformido ha potenziato le linee di produzione, rafforzato la rete commerciale, contribuisce a portare nei mercati un formaggio-simbolo come il Montasio Dop, mentre un alto numero di soci della cooperativa sono stati selezionati per entrare nel circuito del marchio regionale AQUA.