Udine: ciclabile Via Zanon, la rivolta dei ciclisti – 28 marzo

ciclabile-1Dopo le tante polemiche accese dalla nuova pista ciclabile di Via Zanon  adesso sono i ciclisti a prendere la parola e si mobilitano per una manifestazione davanti al comune  di Udine prevista per il 28 marzo alle 17:30dal volantino distribuito per la manifestazione a cura di WWF, AIPI, Italia Nostra, Cordicom FVG,  Gruppo Beppe Grillo
…i commercianti vogliono chiuderle???…e noi…
***Manifestiamo il nostro consenso alle CICLABILI di Udine!***

Se c’è qualcosa da migliorare ne discuteremo serenamente ma, intanto:
…GIU’ LE MANI DALLE CICLABILI!!! ore 17:30 – lunedì 28 marzo 2011 – P.zza Libertà, Udine – davanti alla Loggia del Lionello
troviamoci TUTTI IN BICI e – chi può – con caschetto e casacca fosforescente (così ci facciamo notare!)
Se loro suoneranno le trombe noi faremo squillare i nostri campanellini!!!
NON MANCARE!!!

Le polveri sottili costituiscono il principale inquinante. I limiti di legge attuali sono:
media giornaliera: 50 microg/m3 da non superare più di 35 volte/anno
media annuale: 40 microg/m3
Il limite della media giornaliera, già pericoloso per la salute umana, è stato superato a Udine ben 35 volte nel 2009 e spesso non viene raggiunto per solo pochi microg/m3. Se la media giornaliera fosse calcolata solo nelle ore diurne, il limite sarebbe superato quasi ogni giorno nel periodo settembre-giugno. Nel  2010, questo limite  è stato superato a Udine in ben 9 giornate nella centralina di  Piazzale Osoppo (7  in Via Manzoni). La media annuale di polveri sottili, nella città di Udine, negli ultimi anni, è stata  di circa 30 microg/m3 e sta lentamente aumentando negli ultimi anni.

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La normativa nazionale ed europea del 2002 prevedeva un adeguamento dei limite, per la media giornaliera, di 50 microg/m3 da non superare più di 7 volte/anno, e un limite annuale di 20 microg/m3. Questa normativa è stata sospesa per una proroga, con un atto grave che non tiene conto dei noti rischi per la popolazione. Così l’aria è stata “depurata per legge”.

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Sappiamo che l’inquinamento ambientale nel complesso provoca una rilevante percentuale delle malattie e dei decessi nella popolazione, che va dal 5% al 10% a seconda degli studi (circa 39.000 morti all’anno in Italia).
ll traffico automobilistico è responsabile di più della metà di questo inquinamento, tramite la produzione di un miscuglio di decine di sostanze tossiche; tra queste, quelle che più spesso raggiungono concentrazioni pericolose per la salute sono le polveri sottili, il biossido di azoto, l’ozono e il benzene, sostanze sottoposte a stretto monitoraggio ambientale perchè i loro pericolosi effetti sono noti.
Le malattie maggiormente collegate all’inquinamento dell’aria sono le malattie respiratorie (asma, bronchite cronica,  tumori), i tumori del sangue e le malattie cardiovascolari (ictus cerebrale e infarti cardiaci)
Il rischio provocato dalle polveri sottili PM 10 è proporzionale alla loro concentrazione nell’aria, e diventa significativo al di sopra dei 20 microgr/m3. Sul totale dei decessi negli adulti oltre i 30 anni per diverse cause esclusi i traumi, la percentuale attribuibile ad una concentrazione di polveri sottili al di sopra dei 20 microgr/m3 è del 9%; ogni aumento di concentrazione di PM 10 provoca un aumento proporzionale dei decessi.

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Nelle città italiane  circolano molte più auto che in Europa, nonostante nelle  siano scarsamente efficienti come mezzo di trasporto. Dal 1990 al 2007 c’è stato un aumento del parco di veicoli circolanti del 40,5 % (del 30% considerando solo le auto).

E’ ormai assodato che nei percorsi urbani la velocità della bicicletta è pari o superiore a quella delle auto, e la paradossale situazione del traffico in città: i mezzi più veloci vanno lenti e quelli teoricamente più lenti vanno veloci.

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Il “costo della paralisi”: il costo sociale della “congestione” urbana ammonta a 9 miliardi di euro l’anno, mentre il costo del trasporto privato urbano per le famiglie italiane arriva  complessivamente a 30 miliardi di euro l’anno.

Soluzioni Auspicate:

Azione informativa e di sensibilizzazione soprattutto nei luoghi di lavoro e nelle scuole.

Revisione del piano di azione comunale, con lo scopo di evitare gli “sforamenti” delle soglie di inquinanti; occorre puntare alle migliori soglie stabilite dalla Unione Europea invece di attendere che gli inquinanti si accumulino per diversi giorni. In particolare:
vanno utilizzate in chiave preventiva le previsioni di condizioni metereologiche sfavorevoli
Occorre intervenire più tempestivamente con le restrizioni del traffico e degli altri fattori di inquinamento

Favorire e promuovere la mobilità in bici e a piedi:

Limitazione delle velocità delle auto a 30 Km/h nelle strade di quartiere
Ampliamento delle zone a traffico limitato e delle isole pedonali
percorsi protetti e dedicati (ad es. piste ciclabili)
miglioramento della segnaletica stradale
sviluppo del bike sharing
possibilità di utilizzare le bici sul bus e treno
incentivi economici e commerciali per chi utilizza la bicicletta
adeguata protezione e sorveglianza dei luoghi di passaggio nei grandi piazzali, dove più frequenti sono gli incidenti

Penalizzare e disincentivare l’uso individuale  dell’auto, visto il suo elevato costo sociale. Il costo dei parcheggi e la repressione delle soste selvagge devono essere proporzionate all’elevato  costo sociale dell’auto.

Migliorare la disponibilità e capacità di trasporto dei mezzi pubblici.
Promozione di un uso socialmente più accettabile dell’auto, come le varie forme di condivisione dell’auto (car  sharing e car pooling)  specialmente nei percorsi programmabili e ripetitivi (ad es. spostamenti di pendolari, lavoratori di grosse aziende – comune, ASS, Regione, Università …).
Sviluppo dei parcheggi periferici alle città collegati tramite bus frequenti.

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