Udine: DM elektron, delocalizzazione in vista, 135 lavoratori a rischio

Momenti di tensione questa  a Buja (Udine) davanti ai cancelli della Dm Elektron tra gli operai in picchetto continuo dal 7 dicembre scorso e le Forze dell’Ordine. Alcuni lavoratori volevano impedire l’accesso in azienda di alcuni camion, bloccando con i loro corpi la strada.
I manifestanti volevano impedire lo smantellamento di alcune linee produttive destinate in Romania. Le Forze dell’ordine sono così intervenute per allontanare gli operai e consentire il passaggio dei mezzi. Secondo i sindacati dal Dm Elektron sta delocalizzando la produzione in una fabbrica in Romania, mettendo a rischio 135 lavoratori di Buja. Già l’8 dicembre scorso l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, aveva incontrato i lavoratori e le sigle sindacali, annunciando per oggi pomeriggio – alle ore 18 – un tavolo di crisi. All’incontro convocato dalla Regione prenderanno parte l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, le parti sociali e l’azienda.

FEDRIGA

“Chiedo alla proprietà garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e, al contempo, faccio appello alle parti sociali affinché, a fronte degli impegni che l’azienda vorrà assumersi, si possa aprire una nuova fase di dialogo e confronto propositivo sul futuro dell’impianto di Buia”.

Queste le richieste avanzate dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante l’incontro, tenutosi stamane a Trieste, alla presenza degli assessori Bini, Rosolen e Zilli, con proprietà e sindacati di Dm Elektron.

“Se il taglio dell’Irap, appena licenziato dalla Giunta regionale, testimonia ampiamente l’attenzione rivolta agli investimenti dei privati sul territorio, le risorse che abbiamo destinato in legge di bilancio a vantaggio delle stabilizzazioni è – ha evidenziato Fedriga – al contempo specchio di quanto la stessa Amministrazione sia vicina alle esigenze dei lavoratori”.

“Su queste premesse – ha spiegato il governatore – dobbiamo tenere conto delle esigenze di entrambe le parti in causa, facendo leva sul loro senso di responsabilità e sulla volontà di addivenire a una soluzione capace di porre fine allo stato di agitazione e di far ripartire la produzione”.

“Ben comprendendo le preoccupazioni in essere – ha concluso Fedriga – chiedo pertanto alla proprietà di assumersi l’impegno di mantenere i livelli occupazionali a Buia: un importante segnale di apertura, cui sono certo le parti sindacali faranno seguire le opportune azioni per riprendere la piena operatività dell’impianto”

 

SERRACCHIANI

“Il Governo ha accolto la mia richiesta di convocare un tavolo istituzionale presso il Ministero dello Sviluppo economico sulla situazione della DM Elektron. E’ un primo passo che giudico positivo: le crisi aziendali si prevengono e questa è la condotta migliore, come peraltro ha sempre fatto il Pd con il suo ministro Calenda”. Così la capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera Debora Serracchiani ha commentato la risposta del sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Cominardi, oggi durante il question time in Commissione Lavoro, alla sua interrogazione che chiedeva la convocazione al Mise di un tavolo dedicato all’azienda elettronica di Buja (Udine) su cui pende il rischio di delocalizzazione in Romania.

Serracchiani ha chiesto al sottosegretario che “il tavolo istituzionale venga convocato quanto prima, anche perché la situazione della azienda di Buje non è per nulla chiara, come hanno evidenziato gli incontri che si sono svolti in questi giorni, promossi dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Mi auguro che il Governo ritenga prioritario affrontare urgentemente la situazione della Dm Elektron, specie – ha aggiunto – dopo i proclami contenuti nel decreto Di Maio volti a scongiurare le delocalizzazioni delle nostre aziende. Adesso si può passare dalle parole ai fatti ed è quello che davvero auspichiamo accada”.