Udine: elettrodotto, ecco il primo monostelo

terna monosteloSono iniziati il 13 aprile 2015 i montaggi dei primi sostegni “monostelo” per i 40 km di nuovo elettrodotto “Udine Ovest-Redipuglia” che Terna Rete Italia sta realizzando in Friuli.
I sostegni tubolari monostelo, utilizzati da Terna al posto dei classici tralicci troncopiramidali, permettono di ridurre sia l’impatto visivo, perché più sottili, sia il campo elettromagnetico, grazie alla ridotta distanza tra i cavi che trasportano la corrente. Inoltre riducono di molto le dimensioni di base del sostegno, e quindi l’occupazione di suolo: si passa da 200/250 mq di un traliccio troncopiramidale ai 5/6 mq di un sostegno tubolare monostelo. Rispetto ai 136 sostegni complessivi – quelli della linea e quelli delle varianti per raccordarla alla rete già esistente – metà sono nella fase esecutiva di scavo e sono già state realizzate circa un terzo delle fondazioni. E’ proprio sui picchetti delle fondazioni che in questi giorni vengono montati i primi tronchi dei sostegni grazie a un’autogru, nei micro-cantieri aperti per ciascun sostegno. Proseguono dunque regolarmente, secondo crono programma, i cantieri della nuova linea elettrica che, una volta ultimata, permetterà lo smantellamento di 110 km di vecchie linee in 30 Comuni friulani. I lavori erano stati avviati da Terna Rete Italia il 25 novembre 2013 a partire dal futuro “snodo” della linea, cioè dalla stazione elettrica di “Udine Sud”, situata a metà percorso nella Bassa friulana tra Santa Maria la Longa e Pavia di Udine. La stazione è il punto di raccordo delle linee, a 380 kV e a 220 kV; insieme ai trasformatori di corrente, sono stati realizzati gli edifici da cui partono i comandi e servizi ausiliari, e un magazzino. I cantieri di Terna Rete Italia interessano circa 340 lavoratori e 10 imprese affidatarie, più le subappaltatrici; a tutti i livelli, dalle forniture di materiali, alla realizzazione del montaggio dei sostegni fino alle opere civili, sono coinvolte diverse aziende friulane. L’intervento serve a risolvere i rischi di blackout della rete elettrica friulana, che si compone di sole 2 linee a 380 kV risalenti agli anni ’70-’80.
L’opera è stata inserita nel Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale, approvato dal Governo, fin dal 2003; dopo dieci anni di confronto e percorso autorizzativo è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico a marzo del 2013.
Per l’intervento in Friuli Venezia Giulia, Terna Rete Italia ha previsto un investimento di 110 milioni di euro. La nuova linea permetterà alla collettività di risparmiare oltre 60 milioni di euro all’anno, grazie alla maggior sicurezza del sistema elettrico, allo sbottigliamento di 600 MW di capacità già oggi disponibile nelle centrali di Torviscosa e Monfalcone, all’aumentata capacità di approvvigionamento dall’estero e alla riduzione delle perdite di rete.