Udine: Escher in mostra fino al 6 gennaio

Escher_Hand_with_reflecting_sphereÈ stata prorogata fino al 6 gennaio 2011 la mostra monografica “Il mondo di Escher”, dedicata al maestro della grafica e dell’incisione per eccellenza Maurits Cornelis Escher, noto in tutto il mondo per le sue opere in cui arte e pensiero scientifico si fondono e si contaminano a vicenda con esiti spettacolari e fantastici.

La mostra sarà visitabile fino al 22 dicembre 2010 dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e il sabato e la domenica e i festivi dalle ore 10.00 alle ore 20.00 mentre dal 23 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00, tranne il giorno 25 dicembre quando la mostra resterà chiusa.

Considerato il grande successo riscontrato con l’evento Bianco&Nero, che ha fatto registrare 50.000 presenze e in particolar modo i numeri lusinghieri delle mostre, che hanno contato 30.000 ingressi, si è deciso di prolungare l’apertura dell’esposizione che sarà quindi visitabile da turisti e cittadini ancora per alcuni mesi nella suggestiva cornice di Casa Colombatti-Cavazzini, futura sede della Galleria d’arte moderna.

“Il mondo di Escher”, il cui allestimento è realizzato in collaborazione con la Fondazione M.C. Escher di Baarn (Olanda), propone al pubblico un’ampia selezione dei lavori più noti e suggestivi di Escher e, con essi, l’essenza del suo pensiero e del suo lavoro: figure impossibili, paesaggi ingannevoli, prospettive invertite, architetture irreali, mosaici fantastici, che incantano e affascinano l’osservatore.

Come ha scritto l’accademico americano Douglas R. Hofstadter, i lavori di Escher s’inseriscono perfettamente nel fenomeno dello “Strano Anello” che “consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza”. Salire una scala e ritrovarsi ai piedi della scala: è questo uno dei fenomeni che Escher è riuscito a disegnare. Non per nulla l’attenzione per le opere dell’artista olandese nacque sin dal 1954, al congresso mondiale di matematica, ben prima che se ne interessassero gli appassionati di grafica.

Le opere di Escher sono provocazioni che egli crea per affinare la nostra percezione dello spazio, per svelare i limiti e le ambiguità delle nostre capacità percettive. L’arte di Escher è come il riflesso di un viaggio che si compie in due direzioni opposte, contemporaneamente: figure che scendono in un ininterrotto salire e che salgono scendendo; cielo e terra, notte e giorno, aria e acqua non sono che un’unica cosa. Giocando con le regole della prospettiva, Escher ci propone la sua visone del reale, una nuova armonia, meravigliosamente impossibile.

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