Udine: fiaccolata per ricordare l’omocausto. 26 gennaio 2013

triangoli rosaUn presidio e una fiaccolata per ricordare tutte le persone omosessuali deportate nei campi di concentramento nazisti o mandate al confino nell’Italia fascista. Ma anche per dire a gran voce “Omocausto, mai più”. Si intitola così il sit-in che, a lume di candela, Arcigay Friuli “Nuovi Passi” Udine e Pordenone e Arcilesbica Udine organizzeranno sabato 26 gennaio alle 18 in piazzetta Lionello a Udine in occasione della Giornata della Memoria.

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra infatti la giornata che dal 2000 il mondo intero dedica al ricordo dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime della persecuzione fascista e nazista come ebrei, rom, omosessuali, disabili, malati di mente e testimoni di Geova. Ed è in questo contesto che Arcigay e Arcilesbica Udine vogliono ricordare i circa 100 mila omosessuali che, tra il 1933 e il 1945, vennero perseguitati per il loro orientamento sessuale. Di questi, molti pagarono con la prigione il fatto di essere gay. Altri, marchiati con un triangolo rosa, vennero deportati nei campi di concentramento dove la maggior parte morì nelle camere a gas o a causa di stenti e malattie. Dei circa 4 mila sopravvissuti, molti passarono dai lager alle carceri, per effetto della legge all’epoca ancora in vigore: un’ulteriore insostenibile umiliazione.

Così, sabato verranno letti a lume di candela alcuni brani sull’omocausto, verrà data voce alle tante vittime omosessuali del nazismo attraverso la lettura di toccanti passi e altrettanto drammatiche testimonianze. Ma non solo, perché la manifestazione di sabato, che ha ottenuto anche il patrocinio del Comune di Udine, non sarà solo una mera occasione commemorativa.

“Se da un lato il ricordo della tragedia nazifascista rischia di sbiadire ed è quindi sempre più importante ricordare – spiega il presidente di Arcigay Friuli, Giacomo Deperu –, per noi omosessuali quell’olocausto, che continuò in altre forme anche sotto i regimi comunisti, non é mai finito. Ottanta Paesi nel mondo prevedono ancora pene contro l’omosessualità e il numero delle vittime è incalcolabile. In Ungheria, oggi – prosegue –, l’omofobia entra nella costituzione, a San Pietroburgo è stata approvata una legge repressiva contro l’omosessualità, in Iran i gay finiscono impiccati, in Iraq nelle fosse comuni. E in Uganda, dove l’attivista gay David Kato venne massacrato esattamente due anni fa, il 26 gennaio 2011, proprio in questi giorni la Presidente del Parlamento Rebecca Kadaga, benedetta da Papa Ratzinger in una recente visita in Vaticano, presenta una legge omofoba e repressiva che prevede addirittura la pena di morte. E tutto nel disinteresse generale della gente e delle istituzioni che ci lasciano nuovamente soli, anche nella nostra arretratissima Italia. Per noi omosessuali – conclude Deperu –, ancora oggi, la Giornata della Memoria serve per non dimenticare: per non dimenticare il presente”.

Quello di sabato a Udine, comunque, non è l’unico appuntamento che le associazioni lgbt hanno organizzato. Lunedì 4 febbraio, infatti, a Cinemazero di Pordenone verrà proiettato alle 20.45 il film documentario “Paragraph 175”, straordinaria pellicola del 2000 diretta da Rob Epstein e Jeffrey Friedman e raccontata dalla voce di Rupert Everett.
Il film raccoglie la testimonianza di diversi uomini e donne che furono arrestati dai nazisti per omosessualità in base al paragrafo 175, la legge contro la sodomia del codice penale tedesco, che risaliva nella prima stesura al 1871, e che fu inasprito dai nazisti.
Tra il 1933 e il 1945, 100 mila persone furono arrestate in base al paragrafo 175. Alcuni di essi vennero imprigionati, altri mandati in campo di concentramento. Solo 4 mila sopravvissero. Nel 2000, si sapevano ancora in vita meno di dieci di questi uomini. Cinque di loro uscirono allo scoperto nel documentario e raccontarono le loro storie, considerate le ultime del Terzo Reich rimaste ancora sconosciute.

Sempre all’interno del ricco calendario pensato per la Giornata della Memoria, infine, c’è da segnalare anche la trasferta dello spettacolo teatrale “I will survive” a Torino. La pièce, prodotta da Arcigay e Arcilesbica di Udine in collaborazione con il circolo Arci Mi(s)kappa per la regia di Serena Di Blasio, era stata presentata lo scorso anno in prima nazionale al teatro Palamostre. E ora, dopo una tappa a Vicenza la scorsa settimana, sarà ospitata al Teatro Araldo di Torino all’interno della prima rassegna nazionale di teatro lgbt intitolata “Va tutto bene Madama la Marchesa”. Lo spettacolo sul tema dell’omocausto, al quale seguirà un dibattito con il pubblico e gli attori, andrà in scena domenica 27 alle 21 e la serata è organizzata anche in collaborazione con Arcigay Torino “Ottavio Mai”.

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