Udine: Folkest 2018 chiude con Joan Baez in concerto – 8 agosto

Folkest, il grande festival che esplora le musiche e le culture del mondo, ha festeggiato quest’anno il suo quarantennale confermando e rinnovando il suo spirito e la sua mission di grande contenitore di tutta quella musica che, al di là dall’essere definita folk, world, jazz o cantautorale, pura o contaminata, sa dare voce alle radici culturali di qualsiasi parte del mondo, puntando a divenire, ancora una volta, una preziosa occasione per valicare i confini fra i generi.

Dopo aver toccato oltre 25 piazze friulane tra il 21 giugno e il 9 luglio scorsi, raggiungendo anche alla vicina Istria slovena, Folkest 2018 ha puntato molto quest’anno sulla valorizzazione dei giovani, con gruppi e artisti di grande qualità inseriti in un cartellone che non ha mancato di proporre alcune stelle mondiali.

E proprio ad una stella internazionale senza tempo è affidato il compito di suggellare la 40^ edizione di Folkest, con un concerto che già si preannuncia come uno degli eventi dell’estate musicale in regione. La leggenda della canzone americana Joan Baez approderà, infatti, al Castello di Udine mercoledì 8 agosto (inizio ore 21.00) per una delle quattro tappe italiane del suo tour mondiale d’addio alle scene, realizzato in occasione dell’ultima tournée dedicata al nuovo disco, Whistle Down The Wind, uscito a inizio marzo, a dieci anni dall’ultima produzione discografica.

Intense ballate folk e inesauste lotte per i diritti civili: in più di mezzo secolo di musica, Joan Baez ha cantato tutto questo, divenendo non solo la voce femminile più celebre e impegnata degli anni ’60, ma anche il simbolo di un’intera generazione. La carriera di Joan Baez ha, infatti, attraversato oltre 50 anni durante i quali ha marciato in prima linea nel movimento per i diritti civili, ha introdotto Bob Dylan nel mondo musicale e non, ha ispirato Vaclav Havel a combattere per la Repubblica Ceca, e continua tuttora a sostenere con passione e forza tutte le cause che abbraccia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Lifetime Achievement Award della Recording Academy e il premio Ambassador of Conscience di Amnesty International. Baez ha combattuto a fianco di Martin Luther King, è scesa in campo con Cesar Chavez, ha militato contro la guerra del Vietnam, ha sostenuto la protesta delle Dixie Chicks contro la guerra in Iraq, è salita sul palco con Nelson Mandela all’Hyde Park di Londra mentre il mondo festeggiava il suo 90esimo compleanno e, più recentemente, ha protestato per la costruzione in Dakota dell’oleodotto nella riserva Sioux di Standing Rock. Ancora oggi continua a sostenere con passione le cause che abbraccia.

Quello in uscita adesso è il suo primo album in studio dal 2008, prodotto da Joe Henry (vincitore di 3 Grammy Award che vanta collaborazioni con Lisa Hannigan, Allen Touissant, Elvis Costello, Solomon Burke, Ani DiFranco…) con interpretazioni di brani scritti da Tom Waits, Josh Ritter, Anohni, Joe Henry, Eliza Gilkyson, Mary Chapin Carpenter, Tim Eriksen. Whistle Down The Wind è stato registrato in soli dieci giorni a Los Angeles. A proposito della collaborazione con Joe Henry, la Baez ha commentato: “Era una volontà di entrambi poter creare un album insieme. Come previsto, è stato un gioco da ragazzi. Entrambi lavoriamo velocemente e musicalmente siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Mi trovo al meglio con musicisti che sono disposti quanto me a mettersi in gioco e lui ha radunato un gruppo che ha fatto proprio questo. Significa creare ogni canzone da zero.”

Poco dopo la sua entrata nella Rock & Roll Hall Of Fame nell’aprile 2017, Joan Baez ha annunciato che il 2018 sarebbe stato il suo ultimo anno di tournée ufficiali. “Non vedo l’ora di essere in tour con un bellissimo nuovo album di cui sono davvero orgogliosa. Accolgo con piacere l’opportunità di condividere questa nuova emozione con i miei fan storici ed il pubblico in tutto il mondo”. Joan sta infatti per intraprendere una lunga serie di date in Europa (Fare Thee Well) per un tour d’addio alle scene che toccherà anche l’Italia e la nostra regione.

Ospitare la Baez in uno degli ultimi concerti di una carriera straordinaria – commenta il direttore artistico di Folkest, Andrea Del Favero – è un onore e un impegno non da poco per il nostro festival. A Joan Baez siamo particolarmente legati per alcuni ricordi spilimberghesi nel dopo-concerto quando negli anni Novanta, insieme a Miriam Makeba, fece da battipista alla lunga schiera di artisti internazionali di altissima qualità che siamo stati in grado di proporre al pubblico della nostra regione (e non solo)”.