Un ricco calendario di mostre e visite guidate per ricordare, a quasi 70 anni dal 25 aprile del 1945, cosa rappresentarono quei tragici anni anche per gli udinesi e per il popolo friulano. Dopo un’anteprima con l’inaugurazione della mostra “La rosa bianca” a palazzo Morpurgo, partirà ufficialmente venerdì 25 aprile l’ampio programma messo a punto dall’assessorato alla Cultura e realizzato grazie al supporto e alla collaborazione del Servizio Infrastrutture I del Comune e di numerosi enti e associazioni del territorio.
Quest’anno, dunque, oltre alle cerimonie ufficiali previste come sempre in piazza Libertà, in piazzale XXVI Luglio e in molti altri luoghi della Resistenza cittadina nel giorno della Liberazione, l’amministrazione comunale ha organizzato “46° parallelo. La guerra dappertutto”, una serie di eventi per commemorare la Liberazione dal nazifascismo con un occhio rivolto anche alla memoria di quello che la Seconda Guerra ha rappresentato per queste terre.
Il senso dell’iniziativa è chiarito dall’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, che ricorda come esista un tempo che andrebbe rievocato con maggiore frequenza, così come ci sono storie che si dovrebbero continuare a raccontare a chi si mostra sicuro che queste cose non si ripeteranno. Un tempo e delle storie che appartengono ancora alla popolazione di Udine, dell’Italia e dell’Europa e a coloro che continuano a subire drammi dall’indicibile portata. Un tempo e delle storie di cui si vuole continuare a parlare e che hanno oggi i volti adulti di coloro che allora erano bambini. Si vuole infatti coltivare la memoria per rifondare un’umanità coesa e attenta a costruire una prospettiva di pace e di dialogo e di rifiuto delle guerre come strumento di regolazione di ogni genere di conflitto.
Evento nell’evento saranno le straordinarie aperture al pubblico dei due rifugi antiaerei cittadini, quello sotto i Giardini del Torso in via Del Sale, aperti per la prima volta lo scorso anno durante alcune affollatissime date, e quello sotto il colle del castello in piazza Primo Maggio. Sabato 26 aprile, sabato 3 e 10 maggio dalle 15 alle 18 sarà infatti possibile visitare gratuitamente i due rifugi, grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato di Udine (per informazioni e visite di gruppi è possibile contattare il PuntoInforma del Comune allo 0432 414717). Il rifugio antiaereo di piazza Primo Maggio è stato costruito durante la guerra. Il progetto originario, poi ridimensionato, prevedeva l’attraversamento di tutto il colle, con accessi da Giardin Grande, via Manin e piazzetta Marconi. Per l’occasione verrà anche allestita una piccola mostra realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato, che ha curato anche la ricerca storica e la selezione delle fonti. Il rifugio antiaereo del Giardino del Torso (esempio di ‘ricovero tubolare’) è stato invece già restaurato e aperto al pubblico alla fine del 2012. Al suo interno sono presenti alcune panche e pochi oggetti per l’emergenza: lumi ad olio, lampade tascabili, cassetta di pronto soccorso e maschere antigas. Qui le visite guidate saranno svolte dagli studenti della V D Turistico dell’Isis “Stringher”.
L’importanza della memoria e del ricordo di quei tragici anni viene sottolineato anche dal sindaco Furio Honsell, secondo cui è fonamentale rievocare e raccontare cosa furono quel tempo e quelle storie, cosa fu quel conflitto mondiale per la popolazione civile, la vera vittima di ogni guerra. Il destino comune che Udine ha condiviso con altre popolazione d’Europa spinge infatti a credere ad un futuro diverso.
Ampio spazio, inoltre, viene dato alle mostre. Dal 25 aprile al 25 maggio, infatti, sarà allestita al Museo Etnografico del Friuli in via Grazzano una sala in cui, attraverso immagini dell’epoca, oggetti, documenti storici e registrazioni audio, si richiamano alcuni aspetti della vita della popolazione locale in tempo di guerra. Un periodo segnato non solo dall’angoscia per gli uomini impegnati al fronte, ma anche dalla minaccia delle incursioni aeree, dall’oscuramento, dagli arresti, dalla carenza di generi alimentari, dalla mancanza di informazioni e dalla presenza dell’esercito tedesco che ha occupato il territorio del Friuli-Venezia Giulia dal settembre 1943 fino ai giorni della Liberazione, nell’aprile 1945. La mostra, intitolata “Vivere in guerra” è realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato e le registrazioni audio, come ad esempio quelle trasmesse durante la guerra da Radio Londra, sono state curate da Radio Spazio103.
[Apertura: dal 25 aprile al 25 maggio 2014, da martedì a domenica, ore 10.30-17.00; dal 1° maggio ore 10.30-19.00 Ingresso: mostra e museo 1 euro. Per informazioni: Tel. 0432 271920]
Anche Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, dà il suo contributo all’iniziativa presentando un focus sulla Resistenza vista da Afro Basaldella. L’opera del grande pittore friulano, intitolata “Mappa della Resistenza in Friuli” (1948), rappresenta in una visione d’insieme la guerra di Liberazione in territorio friulano, con gli scontri, le zone liberate, le esecuzioni, i paesi incendiati per rappresaglia, gli eccidi, le incursioni aeree e i percorsi segnati dalla presenza delle biciclette, divenute quasi un simbolo dei contatti partigiani, tanto da essere addirittura requisite dalle autorità dell’epoca. Il pannello (una tempera su faesite di cm 202 x 302) è sempre esposto al Museo e presenta una scheda storica curata dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.
[Apertura: da martedì a domenica, ore 10.30-17.00; dal 1° maggio ore 10.30-19.00 Ingresso museo: intero 5 euro e ridotto 2,50 euro. Per informazioni: Tel. 0432 414772].
Sempre in collaborazione con Casa Cavazzini, inoltre, verrà allestita un’altra mostra, questa volta a partire dal 9 maggio nel Salone del Popolo a Palazzo D’Aronco. “Dal cuor della terra”, questo il titolo dell’esposizione, presenta le opere di Guido Tavagnacco, il pittore partigiano. Scrivendo una lirica sulla Resistenza, che è diventata anche un canto, Luciano Morandini ricorda che “dal cuor della terra rispunta l’amor, siam tutti rinati dal vostro dolor”. Quel canto poetico è stato inserito in un disco di musiche della resistenza friulana nei primi anni Settanta e Guido Tavagnacco è stato il disegnatore della copertina del disco stesso. La mostra, curata da Vito Sutto, ricorda il pittore artigiano anche con queste parole che richiamano la sua esperienza e la sua identità di pittore, che dal cuore della terra friulana raccoglie urne di colori e li offre a preziose tele. L’esposizione è realizzata on collaborazione con “Clauiano Mosaics and more”.
[Apertura: dal 9 maggio al 7 giugno dal lunedì al sabato 9.00-12.00. Lunedì, martedì e giovedì anche 15.00-18.00. Ingresso gratuito. Per informazioni: 0432 414717].
Già visitabile dal 18 aprile alle Gallerie del Progetto di palazzo Morpurgo in via Savorgnana, invece, è la mostra “La Rosa Bianca”, un’esposizione ideata da sopravvissuti, parenti e amici del gruppo di Resistenza bavarese e realizzata dalla Fondazione Rosa Bianca. La mostra, aperta fino al 4 maggio, racconta con testimonianze dirette, materiali fotografi ci e testi gli avvenimenti dal 1933 al 1945 e le azioni dei protagonisti. L’esposizione è stata concessa da Istoreco di Reggio Emilia e realizzata dai Civici Musei, in collaborazione con l’Anpi.
[Apertura: dal 18 aprile al 4 maggio venerdì, sabato e domenica 15.00-18.00 25 aprile 10.30-18.00 °maggio 15.00-18.00 Ingresso gratuito. Per informazioni: 0432 414717]
Le collaborazioni. Tanti, si diceva, gli enti, i privati, gli uffici comunali della Cultura, dei Civici Musei e del dipartimento Territorio e Ambiente e le associazioni del territorio che hanno collaborato al programma: Associazione Pro Museo Palmanova, i signori Aldo Bobek e Sevino Ceschia, l’archivio di Stato di Udine con la direttrice Roberta Corbellini e con Lucia Stefanelli, Laura Cerno e Carla Sava, che oltre ad aver scelto il materiale per il percorso storico saranno disponibili per le visite al rifugio di piazza Primo Maggio; Alberto Buvoli dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione per il testo sull’opera di Afro; l’Isis Stringher con il professor Giancarlo Martina, che coordinerà i ragazzi che faranno gli accompagnatori al rifugio del giardino del Torso.
Le cerimonie ufficiali. Come ricordato, il 25 aprile sarà invece la volta delle commemorazioni ufficiali con il corteo che partirà da piazza Primo Maggio alle 9.45 (ritrovo) per proseguire lungo via della Vittoria, via Giovanni da Udine, Riva Bartolini, piazzetta Marconi, via Mercatovecchio, fino a piazza Libertà. Qui, a partire dalle 10 e durante lo svolgimento del corteo, il Coro Popolare della Resistenza, nato su iniziativa dell’Anpi di Udine e del Comitato territoriale Arci di Udine, canterà alcune canzoni tratte dal repertorio dei più noti brani partigiani. Alle 10.30 sul terrapieno della piazza Libertà ci sarà l’alza bandiera e la deposizione della corona al Tempietto dei Caduti. La cerimonia comincerà con il discorso del sindaco di Udine, Furio Honsell. Come da tradizione, si proseguirà poi con la lettura delle motivazioni del conferimento della medaglia al valor militare. Per la città di Cividale parlerà la studentessa Arianna Zingale, per Tolmezzo lo studente Marco Craighero, per Udine lo studente Mattia Tomay. Seguiranno poi i discorsi celebrativi con l’orazione ufficiale affidata quest’anno a Paolo Ferrari, ricercatore presso il dipartimento di storia all’ateneo friulano, preceduto dall’intervento del rappresentante sindacale Gino Fontana, che porterà la voce dei lavoratori. Alle 11.30, quindi, il corteo si muoverà da piazza Libertà, percorrendo via Cavour e via Poscolle, e raggiungerà piazzale XXVI Luglio per la deposizione della corona al Monumento della Resistenza, dove sono in programma gli interventi della studentessa Francesca Anese e di Cesare Marzona, presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo Friuli. Il corteo sarà accompagnato ufficialmente dalla Nuova Banda di Orzano e dalla Banda Mandamentale di Cervignano del Friuli. Presso il cimitero britannico di Tavagnacco, infine, è prevista attorno alle 12.45 la deposizione di una corona al campo dedicato ai caduti del Commonwealth durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lungo, infine, l’elenco delle cerimonie ufficiali, che come tradizione, si susseguiranno tra il 24 aprile e le giornate successive con la deposizione di numerose corone nei vari quartieri. Sempre alla presenza di un amministratore, il 24 aprile verranno deposte due corone ai Rizzi (via Milano 7 ore 10.30 cerimonia a cura dell’Anpi), una alla scuola “Carducci” di Paderno (viale Tricesimo 57 ore 11.30 cerimonia a cura dell’Anpi). Nel pomeriggio della stessa giornata, inoltre, le cerimonie di deposizione delle corone saranno al cimitero urbano di San Vito (una alla lapide ai caduti all’ingresso di viale Firenze, una alla lapide ai partigiani all’incresso di viale Martini e una al tumulo dei partigiani alla Galleria di Levante), ai partigiani fucilati davanti alle carceri giudiziarie in via Zara, al monumento ai caduti del campo di sterminio al parco della Rimembranza in viale della Vittoria, alla lapide che ricorda i partigiani fucilati nel retro del Tribunale in via Verdi, alla lapide alla città di Udine sotto la Loggia del Lionello in piazza Libertà, alla Lapide ai partigiani osovani in via Podgora. Come sempre, inoltre, delle corone saranno deposte durante la manifestazione dell’Anpi in borgo Villalta (sempre il 24 aprile) alle 18 davanti alla scuola “Percoto” in via Leicht 4 e davanti alla lapide della casa Periz in via Anton Lazzaro Moro (orario a seguire in base al corteo che parte dalla “Percoto”). A tutte queste, si aggiungono le corone deposte in occasione della manifestazione ufficiale del 25 aprile, così come alla cerimonia, curata dalla 5^ circoscrizione, della deposizione di quattro corone a Cussignacco (lapide in via Vicenza, targa a Paparotti, al cimitero di Cussignacco e al monumento in piazza Giovanni XXIII con inizio alle ore 9). Il 28 aprile, poi, la cerimonia, curata come ogni anno dalla 6^ circoscrizione, sarà alle 10 presso la scuola elementare “Pellico” di Sant’Osvaldo in via San Pietro 70.
Anche quest’anno, inoltre, una cerimonia di fuochi aerei tricolori sparati dal colle del Castello commemorerà, come sempre, il 24 aprile alle 21, i 29 partigiani fucilati nelle carceri di Udine il 9 aprile 1945 e il l’agente di pubblica sicurezza impiccato nello stesso giorno allo stipite del portone d’ingresso alle carceri. A partire dalle 13 al parco dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo, infine, “Resistenza in festa” la tradizionale giornata organizzata dall’Anpi di Udine insieme ai partigiani.
Le foto e il video del rifugio antiaereo di piazza Primo Maggio che si trova sotto il Castello di Udine. Il video verrà caricato nel pomeriggio