Udine: giovani in vetta, sui boschi italo sloveni ragazzi dai due paesi

giovani in vetta a malga Kuhinja - SARA VEZZAROLo scorso 16 luglio ragazze e ragazzi che vivono nei territori dei Parchi alpini si sono dati appuntamento in diversi luoghi della catena montuosa per l’evento “GIOVANI IN VETTA”. Nell’ambito di questo il Parco delle Prealpi Giulie ha promosso un’iniziativa congiunta con il Parco nazionale sloveno del Triglav.
Giovani provenienti da entrambe le aree protette si sono infatti dati appuntamento presso la malga Kuhinja, in comune di Caporetto, sotto il Monte Nero / Krn.
Qui, sotto la guida attenta di esperti italiani e guardaparco sloveni, si sono dedicati insieme ad attività di conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche naturali e storiche.
Il tema principale dell’incontro è stato l’orso. Attraverso spiegazioni, presentazioni, giochi e passeggiate sono state fornite numerose informazioni su questa specie transfrontaliera per eccellenza.
Si è parlato infatti delle sue caratteristiche, delle abitudini e degli spostamenti, talvolta molto ampi, che compie fra la Slovenia e l’Italia.
Particolare attenzione è stata anche posta nella descrizione dell’importanza che i luoghi attorno al Monte Nero hanno avuto durante la prima guerra mondiale e di come ora queste siano divenute terre di pace e di convivenza.
L’iniziativa ha previsto anche il pernottamento in Malga ed una spiegazione presso il caseificio della stessa di come vengano prodotti formaggio e ricotta.
Si è trattato quindi di un momento importante di cooperazione fra le due aree protette organizzatrici che si inserisce nel processo di rafforzamento del rapporto esistente nell’ambito dell’Ecoregione transfrontaliera Alpi Giulie.
L’evento “GIOVANI IN VETTA” è stato promosso dalla Rete delle Aree Protette Alpine (Alparc) ed ha registrato nella medesima giornata il coinvolgimento di 24 aree protette alpine, di 6 diverse nazioni, che hanno realizzato 33 iniziative.
Il progetto, che probabilmente proseguirà i prossimi anni, ha avuto come obiettivo quello di lasciar vivere ai giovani un’esperienza che consentisse loro di capire il valore e l’importanza dei territori di montagna, sviluppando (o ritrovando) un sentimento di appartenenza a questi luoghi.