Udine: giovani industriali presentano il bilancio del biennio

Marco Gay e Massimiliano Zamò (terzo e quarto da sinistra)189 eventi, 3 missioni all’estero, 14 convegni organizzati, 14 visite aziendali, 2 bandi start up, 19 incontri con il personaggio, 57 interventi nelle scuole, 2 gemellaggi, 22 consigli direttivi, 23 partecipazioni a consigli centrali a Roma e 8 a convegni nazionali, 2 partecipazioni al G20 Young: sono questi alcuni numeri della corposa attività del Gruppo Giovani imprenditori di Udine nel triennio 2012-2015 sotto la guida del presidente Massimiliano Zamò.

Questo pomeriggio, 5 marzo 2015, a palazzo Torriani, è stato lo stesso Zamò a illustrarli nel dettaglio nel corso della presentazione del resoconto sociale di fine mandato 2012-2015 del GGI udinese. “Perché siamo consapevoli che le attività di un Gruppo come il nostro non sono mirate ad obiettivi economici ma alla crescita umana, civile e professionale dei suoi aderenti e del territorio su cui il GGI si trova ad agire: si tratta in concreto di un obiettivo “sociale” e in quanto tale – ha sottolineato Zamò – è giusto che i risultati possano essere compresi, valutati e, perché no, criticati per poter aspirare ad un miglioramento continuo”.

All’incontro è intervenuto anche Marco Gay, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, che ha rimarcato come “il percorso fatto finora dai Giovani Imprenditori di Udine – che costituirà il punto di partenza anche per il nuovo mandato della presidenza Giovani – è un valore non solo per i Giovani, ma per tutta l’Associazione. Quello che loro hanno fatto e che continueranno a fare è infatti la dimostrazione del giusto spirito che deve animare i giovani imprenditori: essere dinamici, coraggiosi, intraprendenti, presenti sul territorio ma pure con lo sguardo rivolto all’internazionalizzazione. Redigere un bilancio sociale è una scelta condivisibile su cui stiamo iniziando a lavorare anche a livello nazionale nelle varie commissioni perchè riteniamo che sia importante ragionare in un’ottica di trasparenza e consapevolezza. Quella di Udine sarà certamente una best practice di cui terremo conto”.

Gay ha anche analizzato l’economia italiana: “Senza voler essere troppo prudenti o scaramantici sembra che, dopo due mesi con il segno positivo davanti, si possa finalmente parlare di ripartenza. Occorre da parte di noi imprenditori il massimo slancio e la massima responsabilità per il futuro, ma ci vuole anche il massimo impegno da parte delle istituzioni e di chi ci governa per dare certezza e supportare lo sviluppo del mondo delle imprese, che sono quelle che portano benessere e occupazione; una considerazione alle nostre esigenze che, a mio avviso, ce la siamo meritata appieno”.

Questo appuntamento è stata anche l’occasione per il presidente Zamò di chiudere idealmente il suo mandato di presidente, in attesa di farlo ufficialmente il 19 marzo.
“Sono orgoglioso – ha dichiarato al riguardo Zamò – di aver rappresentato una delle territoriali giovani più attive di Italia e un territorio così ricco di valori. Avevamo iniziato questo mandato sostenendo come fosse il tempo dell’azione direi che di azione ne abbiamo intrapresa. I numeri ci danno ragione; i 189 eventi mi inorgogliscono non solo da un punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo”.

“Auguro – ha proseguito Zamò – a chi ci succederà in questo impegno di poter mettere la stessa energia, passione e capacità di sognare del nostro Gruppo. Il Gruppo Giovani è e resta un movimento di persone con al centro il rapporto umano tra gli associati. Fondamentale – ed è questo il messaggio che lascio in eredità e che vorrei fosse recepito – è restare fedeli a se stessi, vale a dire non cambiare quello che si è solo perchè in un determinato momento si ricopre questa o quella carica: le cariche passano, i rapporti rimangono. Chi partecipa attivamente alla vita confindustriale deve avere sempre presente che noi non siamo i padroni del Palazzo ma i custodi. E’ una responsabilità che riceviamo da chi ci ha preceduto e che trasmettiamo al successore affinchè,  con la stessa cura, venga accudita e fatta crescere a favore degli Associati”.
Nel chiudere l’intervento con una massima di Picasso (“Ci si mette molto tempo a diventare giovani”), Zamò ha evidenziato come i Giovani Imprenditori non debbano mai perdere di vista spirito critico ed apertura al confronto uniti da passione e sana incoscienza. “Dobbiamo sempre avere la capacità di sognare mantenendo i piedi per terra!”