Udine: Honsell, come ho cambiato e come cambierò la città

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Udine 13 gennaio 2012 – Abbiamo intervistato il sindaco Honsell per sapere come intende sviluppare la città e secondo quali principi ha operato fino adesso.

A quasi 4 anni dalla sua elezione si può tirare un bilancio piuttosto corposo di come la vostra amministrazione abbia interpretato la città. L’opera che però alla fine resterà come la distintiva di questo quinquennio sarà lo stadio, che fra parentesi non era nemmeno nel vostro programma.
L’esigenza di ammodernare lo stadio è emersa prepotentemente nel corso della campagna elettorale. Era una richiesta che molti cittadini avevano a cuore ed è stato giusto cercare di assecondare questa istanza. L’iter è stato lungo ma adesso ci siamo quasi e speriamo di partire coi lavori all’inizio dell’estate.

Può spiegare ai cittadini come è possibile che l’affitto annuo dello stadio Friuli costerà solo 45mila euro annui?

Si tratta  del risultato di uno studio tecnico degli uffici che è stato deciso quasi all’unanimità in consiglio comunale. Chi vincerà il concorso (salvo cataclismi l’Udinese  ndr) per aggiudicarsi il diritto di superficie sullo stadio dovrà impegnarsi a mettere 25 milioni di euro fra messa in sicurezza e nuove infrastrutture sull’impianto esistente. Cifra che noi come ente pubblico non saremmo mai stati in grado di reperire. Si tratta di un’ottima collaborazione fra pubblico e privato che porterà a una situazione di vantaggio per tutti. I tifosi avranno lo stadio coperto, la squadra che vi giocherà avrà più afflusso di pubblico, il comune non sarà costretto a mettere più denaro nella manutenzione dell’impianto, cifra che è sull’ordine di grandezza di un milione di euro l’anno.

Non si poteva vendere lo stadio all’Udinese e impegnare gli introiti in altre opere pubbliche?
L’Udinese non avrebbe mai comprato lo stadio. Oltretutto con questa soluzione, che fra l’altro è la prima in Italia, riusciremo a salvaguardare anche i grandi eventi musicali che speriamo continueranno ad affluire numerosi a Udine

Nell’immaginario comune il grande intervento promesso dalla sua amministrazione è quello delle definitiva pedonalizzazione di Via Mercatovecchio.
La zona a traffico limitato che ancora vige in Via Mercatovecchio è una soluzione superata. Nel nostro progetto quella zona deve diventare un’isola pedonale che prevederà anche l’occupazione del suolo da parte dei locali e di altre tipi di offerte commerciali, penso all’artigianato locale per esempio. Salvaguarderemo il passaggio del trasporto pubblico togliendo il tradizionale autobus di 32 metri e proponendo il trasporto con delle navette molto più agili che avranno comunque una corsia riservata lungo via Mercatovecchio

Parlando di autobus e ZTL non si può non parlare dell’intero piano urbano del traffico. Ciclabili comprese.

Lo spirito che guidato l’intera revisione del piano del traffico è basato su una redistribuzione dei flussi di traffico: se oggi abbiamo il 70% di automobili, il 15% di biciclette e il 15% di pedoni la nostra amministrazione si è posta l’obiettivo che Udine nel 2025 raggiunga un equilibrio diverso con una riduzione delle auto al 50% e il restante 50%  diviso ugualmente fra pedoni e biciclette. Questo è il campo di esistenza potremmo dire. Poi bisogna capire che alcune strade del centro non andranno più intese come direttrici del traffico.

Ovvero?
Il traffico di passaggio non dovrà passare più attraversando il centro come avviene lungo la direttrice Via Moro che diventa poi Via Mantica, Via Cosattini e infine Via Zanon. Quella strada in futuro dovrà essere percorsa solo da chi ne ha necessità. Il traffico dovrà circolare lungo l’anello esterno in cerca di un posto nei parcheggi in struttura.

Via Zanon e la sua ciclabile è stata una delle divergenze più forti con Confcommercio.
Bisogna partire da una dato di fatto. In Via Zanon i ciclisti ci passavano comunque. Il nostro intervento con la pista ciclabile è stato solo in funzione di un miglioramento della sicurezza.

Gli episodi che però hanno messo in dubbio la sicurezza della soluzione dei parcheggi come protezione non sono mancati
E’ un tipo di soluzione che viene adottata in molti altri centri italiani. Se va in Romagna si accorgerà che è molto diffusa. Oltretutto è falso che il traffico è stato rallentato a causa del restringimento della corsia. Ma il concetto di sostenibilità è uno dei cardini del nostro modo di vedere e rivedere la città

E’ una filosofia che è entrata anche nella stesura del Piano regolatore comunale?
I concetti cardine che hanno guidato la stesura del nuovo piano regolatore comunale sono stati quella della razionalizzazione, la tutela del patrimonio architettonico esistente, la sostenibilità ambientale e l’identità dei quartieri.

Cosa guadagneranno i cittadini medi da questo piano?
Con il piano regolatore comunale abbiamo voluto evitare che si creino, come era inevitabilmente accaduto negli ultimi 40 anni delle zone di promiscuità. A nessun cittadino potrà capitare di vedersi sorgere vicino a casa un’officina meccanica. Le zone residenziali sono state distinte da quelle produttive. Inoltre uno degli slogan che ha guidato la stesura del PRGC quello che a ogni cittadino sia possibile raggiungere un’area verde nell’arco di 500 passi. La città inoltre è stata pensata come un insieme composto da vari sottoinsiemi. I quartieri. Ognuno ha la sua identità ed è giusto cercare di preservare la peculiarità di ogni zona della città. E questo obiettivo si raggiunge anche attraverso numerosi interventi magari meno visibili ma altrettanto importanti.

Ad esempio?
Per esempio i numerosi interventi che abbiamo portato a termine sugli edifici scolastici: la Manzoni, la Nievo, la scuola materna in via Pradamano quella in via Bariglaria. E abbiamo portato avanti anche tanti altri lavori come Piazza XX Settembre e quelli in corso in Piazza Matteotti. Abbiamo rivisto Piazza I Maggio scegliendo la strada di ripristinare l’ovale napoleonico, abbiamo sistemato la biblioteca Joppi. Direi che il tratto distintivo della nostra amministrazione è stata la determinazione a portare avanti e terminare le opere. Prima di noi non c’era la stessa convinzione ad andare fino in fondo.

E quale sarà il prossimo passo in questo senso?
Il parcheggio interrato di Piazza Primo Maggio (nell’ex-area Esso di fronte alla pizzeria Concordia) sarà uno dei momenti più significativi dell’intero mandato. Risponderemo a una delle principali richieste dei commercianti e di chi lavora in centro realizzando nel cuore della città  un’opera strategica e necessaria

E il museo di storia naturale?
Lo faremo a lotti nella sede che abbiamo individuato ideale che è l’ex macello di Via Sabbadini

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