Udine: il giallo delle 15enni, “sembrava di essere in un videogame”

“Sono scettico sulla possibilità che le ragazze siano state vittima di una tentata violenza sessuale”, nel viaggio “fatto insieme, in treno, domenica notte, da Venezia a Pordenone, non hanno mai parlato apertamente di questa presunta aggressione, che le avrebbe dipinte, anche ai nostri occhi, come vittime e per la quale avrebbero avuto tutta la nostra comprensione”. A parlare è Sonny Rizzetto, il 21enne di Pordenone che con un amico di 18 anni, ha convinto le minorenni a costituirsi ai carabinieri di Pordenone.
(ANSA) – TRIESTE, 10 APR – “Le due studentesse sono state vaghe: “Ci hanno riferito di un insieme di cose che le hanno portate a consumare l’insano gesto – ricorda Sonny – all’interno di una ricostruzione così incredibile da sembrare soltanto fantasiosa. A cominciare dalla fuga in auto: per accendere l’utilitaria dell’anziano hanno unito i cavi, che presuppone una conoscenza della materia, ma che appare problematica per due quindicenni in preda ai fumi dell’alcool”. Alcol che, per Rizzetto, potrebbe aver giocato un ruolo determinante: “Prima di andare in quel luogo appartato – ha fatto sapere il ragazzo, riferendo le frasi delle ragazzine – assieme all’anziano erano andate in un supermercato per comprare dei super-alcolici, che intendevano consumare proprio in una località lontana da occhi indiscreti. Un pomeriggio di sballo: questo era l’obiettivo che stavano perseguendo”. A quel punto, la situazione sarebbe degenerata: “Non posso dare giudizi – conclude Rizzetto, che domani sarà chiamato a verbalizzare le sue dichiarazioni in Questura a Udine, dopo averle già formalizzate domenica notte ai Carabinieri di Pordenone – ma sulla base di quanto mi hanno detto le due ragazzine una somma di cose le ha portate a commettere quel delitto, probabilmente in uno scatto d’ira frutto dell’annebbiamento generale dopo aver bevuto, ma al culmine di una situazione generale molto più complessa di quanto vogliono far apparire”.
“Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l’eroe del gioco”. E’ una delle frasi che le due quindicenni di Udine avrebbero ripetuto, più volte, a Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due giovani di Pordenone che, domenica notte, le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri. A raccogliere la testimonianza è stato il telegiornale dell’emittente “Tv7 Triveneta”, che andrà in onda questa sera. “Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi – affermano i due giovani pordenonesi -. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell’accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all’ora in autostrada. Ci è sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c’era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri”. Le due ragazzine erano senza soldi “e al capotreno del Venezia-Trieste abbiamo detto che erano fuggite da casa e che eravamo andate a prenderle, per riportarle dai genitori, così non ha fatto pagare loro il biglietto; davvero erano senza un euro in tasca”. In stazione a Mestre, secondo quanto riferito nell’intervista televisiva, le due minorenni “raccontavano la loro avventura come in preda a una strana euforia e, più di una volta, una delle due ha detto che le era sembrato di vivere come nel GTA”. Il videogame, molto famoso tra i giovanissimi, presenta tra gli altri un personaggio che uccide, fugge in auto, ruba denaro, spacca tutto quello che trova sul suo percors
Secondo quanto si è appreso, il quadro clinico riscontrato nel corso dell’autopsia è complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l’ipotesi di violenza sessuale perde credito
Secondo quanto si è appreso, il quadro clinico riscontrato nel corso dell’autopsia è complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l’ipotesi di violenza sessuale perde credito

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