Udine: il Partito Democratico si concentra sugli arrivi dei migranti

davI primi dati relativi ai richiedenti asilo risalgono all’estate del 2013, quando sono state registrate 25 persone. Oggi questi numeri sono molto diversi. Di recente è stata superata di più del doppio la quota assegnata a Udine. Si tratta di un fenomeno epocale. Non possiamo più solo considerarla una situazione di emergenza ‘momentanea’. Per questo, quella dell’immigrazione e dei richiedenti asilo è una questione di primaria importanza per il Pd cittadino.

A discutere di questo e di molti altri argomenti, il 9 luglio, alla riunione sugli stati generali del Pd udinese sul futuro della città, onorevoli, assessori e consiglieri, regionali e comunali, eletti fra le fila del Partito Democratico (fra gli intervenuti anche Gianna Malisani, Vincenzo Martines, Silvana Cremaschi, Cinzia Del Torre, Carlo Giacomello, Monica Paviotti, Daniele Cortolezzis, Maria Letizia Burtulo, Ferdinando Milano). «L’obiettivo – ha raccontato il segretario cittadino, Enrico Leoncini – era quello di proseguire un dibattito aperto riguardo temi importanti per la città e i suoi abitanti, perché noi abbiamo la responsabilità del governo della città. Questa giornata di confronto, la seconda dopo quella del giugno 2015, – ha proseguito – era volta ad analizzare questioni amministrative e politiche di attualità per Udine e afferenti al sociale, all’economia e alla cultura», ambito per il quale si è discusso dell’importanza di un cartellone teatrale unico e coordinato cittadino.

Come detto uno dei temi che maggiormente ha coinvolto i presenti – anche con interventi programmati e documenti elaborati dai forum del Partito – è stato quello dell’immigrazione. «Il Pd, assieme a tutta la maggioranza di Palazzo d’Aronco, fa la sua parte, nel limite delle risorse (purtroppo limitate) e delle competenze ausiliarie municipali nella specifica materia, lavorando in un’ottica di rispetto della convivenza». Durante l’incontro, inoltre, è stato ribadito che l’accoglienza non esclude la sicurezza: le due componenti, oggi, devono lavorare assieme. Molto è già stato fatto a diversi livelli. Molto altro è necessario fare per rendere l’atmosfera in città sempre più serena. E la strada per aumentare la sicurezza è quella di favorire l’integrazione. Accanto a ciò il Partito ha ricordato la necessità di un costante impegno per combattere le crescenti diseguaglianze sociali. Dal canto suo, quindi, il Partito democratico udinese si impegna a sollecitare i livelli – governativo e regionale – cui compete questa materia, affinché si attuino in maniera sempre più precisa e rapida le norme sugli immigrati, in primis le verifiche pratiche che li riguardano e l’attuazione effettiva del piano di accoglienza diffusa in tutti comuni. I recenti fatti di cronaca inoltre hanno ancora una volta mostrato la necessità di apertura nell’adottare scelte capaci di dare risposte più ampie possibili. Detto ciò – e anche questo punto è stato sottolineato con forza – rimane ovviamente imprescindibile il rispetto delle regole di convivenza civile, e di comportamento, vigenti.

Per concludere il segretario ha sottolineato come si sia trattato di «una mattinata densa di contenuti e sollecitazioni di alto profilo. Dei molti e importanti temi affrontati – tutti fra loro intersecati – abbiamo registrato un pieno consenso. Ora è urgente veicolare tutto questo nelle sedi opportune. Fondamentale, inoltre, – ha proseguito – costruire sempre più una rete, oggi, nell’ambito dell’Uti. Necessario farlo, poi, in tutti gli ambiti. L’Uti è infatti uno strumento che consente di dare forma a sempre più progetti, importanti per tutti i territori che ne fanno parte».