Udine: la dinastia racconta l’epopea della birra Moretti -28 mar

DSC_0817-2La storia di una famiglia di imprenditori non è mai solamente un succedersi di eventi attinenti la loro attività ma è uno spaccato della società nella quale operano. Lo dimostra in maniera netta il libro “La birra Moretti da Udine al Mondo – 130 anni di una dinastia imprenditoriale” che Luigi Menazzi Moretti, ultimo discendente della casata che a Udine fondò, nel 1859, la “Fabbrica di birra e ghiaccio Moretti” ha scritto, in forma di intervista, per cristallizzare i ricordi di una famiglia di birrai che ha fatto del proprio brand un’icona, quella del celebre Baffone, presente oggi in quattro continenti. Il libro, pubblicato da Gaspari Editore, sarà presentato sabato 28 marzo alle 17.30 a Palazzo Torriani, in Largo Carlo Melzi, con la collaborazione del Gruppo Cultura di Confindustria Udine.

Menazzzi Moretti nella sua narrazione non trascura i dettagli, fastosi o malinconici, che vanno a comporre la storia di quattro generazioni di imprenditori la prima della quale ebbe l’intuizione di fondare a Udine, in Piazzale 26 Luglio, il primo birrificio. L’ideatore fu Luigi Moretti che, con grande spirito imprenditoriale, capì che la birra poteva avere un vasto mercato. Nella Udine della metà Ottocento, descritta con acume storico da Artuto Manzano nella brochure che ne celebrava il centenario e riportata integralmente nel libro, quella fabbrica portò ricchezza e diede al suo fondatore e ai suoi successori la possibilità di crescere attraverso investimenti immobiliari (i palazzi progettati dall’architetto Gilberti, la prestigiosa villa a Tarcento), l’apertura delle celebri birrerie da una delle quali fu sfornata la prima pizza, a Udine, Lignano e poi Grado e Roma. Gran parte dei ricordi di Luigi Menazzi Moretti sono legati al grande parco a fianco della sua abitazione dove nel tempo furono ospitate le maggiori società sportive e che per 66 anni fu sede dello Stadio in cui giocò l’Udinese calcio. Stadio che fu poi smantellato compresa la tribuna progettata da Provino Valle. “Il danno e la beffa”, dice Menazzi Moretti ricordando che il parco fu poi dedicato impropriamente all’atleta Foni e non alla famiglia che lo aveva realizzato, dapprima come sua riserva di caccia, e poi per metterlo a disposizione della città. La storia che racconta Luigi Menazzi Moretti svela l’intrecciarsi di famiglie, di parentele che si amano e che si abbandonano: nel 1932 il cognome diventa Menazzi Moretti essendo Luisa Moretti l’unica erede della famiglia e che andò in sposa a Lao Menazzi. I cognomi vennero così unificati per evitare la sparizione di quello di Moretti. Cognome che non sarà più abbandonato dalle generazioni successive. Quella dei Menazzi Moretti è la storia di una famiglia borghese, con relazioni importanti, che tra l’altro ospita nella villa di Tarcento anche troupe cinematografiche e che fa i conti con le due guerre. Il grande benessere, dovuto ad amministratori capaci e devoti all’azienda, inizia a indebolirsi quando il birrificio udinese, trasferitosi a San Giorgio di Nogaro, non è più competitivo rispetto ai grossi colossi internazionali. Accorpamenti, fusioni, acquisizioni emarginano il marchio Moretti, nonostante quello del Baffone sia un brand riconosciuto su scala sovranazionale. A Luigi Menazzi Moretti spetterà il compito della cessione definitiva del Baffone, attraverso passaggi diversi, al colosso dell’Heineken che lo ha portato in tutto il mondo sino ad essere sponsor ufficiale dell’Expo. Ogni personaggio della grande famiglia Menazzi Moretti è descritto nel libro, nonostante talvolta emergano delle evidenti asperità, con pacata bonarietà. Il ricco corollario fotografico completa il prezioso volume che aggiunge un tessera importante alla comprensione della storia di Udine e della sua imprenditoria.

Alla presentazione, riservata a quanti muniti di invito personale, oltre all’Autore parteciperanno Damiano Ghini delegato del Gruppo Cultura di Confindustria Udine, l’assessore comunale alla cultura Federico Pirone e il giornalista Mario Blasoni che saranno moderati da Paolo Medeossi.