Udine: la storia dei Moretti, i birrai del Friuli

baffo-age-checkSabato 28 aprile alle 17.30, a Palazzo Torriani, nella sede di Confindustria Udine in Largo Carlo Melzi, Luigi Menazzi Moretti, l’imprenditore che siglò la cessione della Birra Moretti alla Heineken, leader mondiale del settore dopo che la sua famiglia aveva gestito la fabbrica per oltre un secolo, presenterà il suo libro, pubblicato da Gaspari Editore e riccamente illustrato con foto inedite, “La birra Moretti da Udine al mondo – 130 anni di una dinastia imprenditoriale”. L’ingresso, per motivi di capienza della sala, è riservato unicamente agli invitati.
Menazzi Moretti, in forma di intervista, racconta il corso degli eventi della fabbrica di viale Venezia a partire dal suo fondatore Luigi Moretti, fino al momento in cui proprio lui appose la firma all’accordo con il quale la proprietà passò definitivamente e inesorabilmente in mano straniere. Quella di Luigi Menazzi Moretti è una storia in cui le vicende aziendali e familiari sono strettamente interconnesse e altrettanto intimamente legate alla storia della città di Udine. I 130 anni narrati quasi con leggerezza, si stagliano sullo sfondo di un territorio che vive ben due guerre mondiali, che affronta il passaggio dall’economia agricola a quella industriale e che accoglie anche le grandi famiglie borghesi, come quella dei Menazzi Moretti, a cui deve parte del suo sviluppo. Luigi Menazzi Moretti non lesina nemmeno sugli apparenti dettagli: l’originaria riserva di caccia della famiglia si trasforma, nel tempo, in un’area che ospita società sportive fino ad accogliere lo stadio nel quale la squadra dell’Udinese giocherà per 66 anni e che per una beffa del destino per un momento sarà dedicato non alla famiglia che lo aveva donato all’amministrazione comunale, ma a un sia pur importante atleta che nulla aveva a che fare con la proprietà dell’area. Luigi Menazzi Moretti, racconta i fasti della bevanda che diventa anche Sans Soucis dando il nome a locali mitici a Grado e nella via Veneto della dolce vita romana, e l’intuizione del padre Lao che suggerì l’immagine dell’indimenticabile Baffone che per decenni svettò sul tetto della fabbrica di piazzale 26 Luglio contendendosi con il Castello l’iconografia della città. Nel suo narrare si inserisce anche la villa Moretti di Tarcento che a suo tempo suo si misurava, in quanto a charme, nientemeno che con il castello triestino di Miramare.

Queste vicende sono solamente una piccola parte di una storia raccontata con pacatezza e che aiuterà a inquadrare con maggior precisione il ruolo dell’imprenditoria udinese e la sua inevitabile influenza sulle sorti di un’intera comunità. Con l’autore parleranno del libro il delegato del Gruppo Cultura di Confindustria Donato Ghini, l’Assessore comunale alla cultura Federico Pirone e il giornalista Mario Blasoni coordinati dal giornalista Paolo Medeossi.