Udine: Mobicittà chiede il referendum sul parcheggio di Piazza I maggio

È stato uno dei temi principali della campagna elettorale per l’elezione del sindaco, forse il più controverso, e adesso tutti si comportano come se non esistesse. Il comitato Mobicittà (composto da WWF e Legambiente Udine, FIAB – aBicitUdine, ALPI e Meetup) chiede all’amministrazione di Udine chiarezza sul parcheggio di Piazza Primo Maggio. “È ora di comunicare alla cittadinanza – dicono le associazioni aderenti al sodalizio – perché non sono partiti i lavori, perché non si danno spiegazioni e se c’è stato un ripensamento”.

Un ripensamento che è negli auspici del Comitato stesso, da sempre contrario alla creazione di nuovi parcheggi a Udine, “considerando che quelli in struttura sono cronicamente sottoutilizzati, mentre la mancata volontà dei vigili di sanzionare le auto in divieto fa pensare che si continuerà a permettere agli automobilisti di lasciare l’auto su marciapiedi, piste ciclabili e aree non dedicate, lasciando che gli spazi appositi restino invece vuoti e la città diventi un enorme e disordinato posteggio a cielo aperto”. “Sarebbe opportuno piuttosto – aggiunge il sodalizio – incentivare l’utilizzo dei parcheggi già esistenti scoraggiando, anche attraverso sanzioni, l’abusivismo deturpante e pericoloso che è ormai una vera piaga in città”.

Ma soprattutto il Comitato chiede di incentivare forme di mobilità urbana sostenibile: di qui la richiesta di destinare i milioni che il Comune di Udine, la Regione e la Sistema Sosta e Mobilità S.p.A intendono spendere per il parcheggio di Piazza Primo Maggio, a interventi di promozione della ciclabilità, sicurezza dei pedoni e trasporto pubblico. Il comitato rinnova la propria disponibilità a dialogare con l’amministrazione riguardo agli investimenti necessari per incentivare la mobilità sostenibile in tutte le sue forme.

Rimarcando infine la diffusa impopolarità del parcheggio in Giardin Grande presso la cittadinanza “per costo, impatto estetico e inutilità”, Mobicittà chiede all’amministrazione comunale di indire un referendum, come è anche stato proposto in campagna elettorale, per chiedere agli udinesi se veramente desiderano questo mega-progetto. “Andava fatto prima – conclude il sodalizio -, ma siamo ancora in tempo”.

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