E’ entrata in aula da un passaggio secondario, scortata dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere del Coroneo di Trieste, dove e’ detenuta da settembre. Un paio di pantaloni neri e uno ‘spolverino’ bianco a righe. Sguardo basso e atteggiamento dimesso. Nervosa e soprattutto animata dal desiderio di stare sola. Con se’, Lisandra Aguila Rico, la giovane cubana accusata del duplice omicidio dei coniugi lignanesi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, massacrati nella loro villetta di Lignano Sabbiadoro, la notte tra il 18 e il 19 agosto scorso, in aula, non ha voluto nemmeno la madre, ma solo il proprio avvocato. Lisandra si e’ presentata stamattina in Tribunale a Udine, dove e’ cominciato il processo a suo carico. Verra’ giudicata con rito abbreviato, e’ stata lei a chiedere al gup Roberto Venditti il rito alternativo. Poi non ha piu’ aperto bocca, riservandosi di rendere eventuali dichiarazioni spontanee al termine del procedimento. Il gup ha invece rigettato la richiesta del suo avvocato, Carlo Serbelloni, di rimandare gli atti al pm per riunire il procedimento con quello a carico del fratello per cui si sta ancora attendendo lo svolgimento di un interrogatorio per rogatoria a Cuba. La difesa lo ha chiesto ritenendo che lo stralcio pregiudicasse il diritto di difesa dell’imputata. Il gup ha ritenuto che questo sindacasse il potere del pm nell’ esercizio dell’azione penale. In aula alla richiesta si era opposto lo stesso pm, Claudia Danelon, e gli avvocati delle parti civili Stefano Trabalza per il figlio delle vittime, Michele presente in aula, e Maria Cristina Clementi per i fratelli Sostero, Vinicio e Bruno, due dei tre fratelli di Rosetta, costituitisi con richieste risarcitorie. L’avv. Carlo Serbelloni, difensore di Lisandra, ha depositato una memoria con una perizia psicologica per far emergere i tratti caratteriali di Lisandra e il rapporto di protezione che ha sempre avuto nei confronti del fratello. ”Cercheremo di evitare l’ergastolo – ha spiegato all’uscita dall’aula il difensore di Lisandra – abbiamo fatto un lavoro di riscontro tecnico per dare conferma al racconto della ragazza. Era molto nervosa e agitata. Per lei rientrare in aula significa rivivere tutta la vicenda”. Una memoria e’ stata depositata anche dall’avvocato Clementi, con allegate alcune foto della pagina facebook dell’imputata, postate dopo il delitto. ”Secondo noi sono molto rilevanti perche’ dimostrano l’assoluta sfrontatezza della ragazza, di fronte a quanto aveva visto e fatto. Erano foto in posa da modella, sicura di se’. Ora si atteggia quasi da vittima, dimessa. E’ un atteggiamento costruito, conforme alla linea difensiva”. Il processo riprendera’ il 23 settembre.