Udine: “Questa storia qua” il documentario su Vasco da lunedì 5 al Visionario

vasco_1989Rockstar italiana assoluta, a detta dei fan (e non solo),  capace di far innamorare intere generazioni e di segnare ad ogni tour il “tutto esaurito” come nessun altro è mai riuscito a fare, Vasco Rossi insieme alla sua vita, alle sue canzoni, ai giorni “al massimo” e a quelli a Zocca – paese in provincia di Modena da cui fuggire e verso cui tornare –  è il protagonista del documentario più atteso della stagione:  Questa storia qua, firmato dalla coppia di esordienti Sybille Righetti e Alessandro Paris,  prodotto dalla Indigo Film di Francesca Cima e Nicola Giuliano e distribuito da Lucky Red.

Il film, evento alla 68° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia,  che sarà ufficialmente presentato alla platea veneziana lunedì 5 settembre, sarà n ella stessa giornata, precisamente alle ore 21.30, trasmesso in diretta da Venezia in ben 200 cinema italiani. E il Visionario di Udine è uno di questi! Ma non è finita qui: alla serata-evento di lunedì 5 settembre si aggiungerà mercoledì 7 settembre, giorno del lancio del documentario in tutta italia, l’incontro alle ore 20.00 al Cinema Centrale con la regista Sybille Righetti, per l’occasione accompagnata dalla produttrice del film, la friulana Francesca Cima.

Interviste, frammenti televisivi,  filmati in Super 8, VHS amatoriali, vecchie registrazioni radiofoniche e schegge di concerti tenuti insieme dalla voce narrante del Blasco raccontano in Questa storia qua un artista amato per la sua grande capacità espressiva, il suo eccezionale percorso musicale, la sua voce capace di emozionare “anche leggendo l’elenco del telefono”. Sybille Righetti e Alessandro Papais hanno realizzato il documentario avvalendosi dell’aiuto di amici, affetti e musicisti che hanno fatto dono di ricordi privatissimi, custoditi gelosamente, capaci di dare vita ad un ritratto autentico del rocker emiliano e restituire il colore di un’epoca e di un’intera generazione.  Il risultato è un vero e proprio “rock’n’roll show”, tanto per citare una canzone del Blasco!
In questi giorni che vedono Vasco Rossi dare traccia di sé solo sul le pagine di Facebook, lanciare invettive, annullare tutti i concerti a seguito di uno stop assoluto dei medici (compreso quello previsto per il 2 settembre allo Stadio Friuli di Udine), scoprire al cinema Questa storia qua è un’occasione eccezionale per salutare la star e per tributare al Blasco tutto l’amore e la passione cresciuti in tanti anni di carriera straordinaria.

L’ “album di famiglia” di Vasco Rossi comincia a Zocca – spiega la regista Sibylle Righetti, figlia di Angelo, amico storico di Vasco -, il suo paese, dove tutto è cominciato, il luogo degli affetti e dove è cresciuto tra le donne che fanno i tortellini sotto la sua foto. Zocca,  un luogo definito “anarchico”, è anche il palcoscenico che fa da sfondo  al mondo rock di Vasco, un “posto delle fragole” incantato che ha visto nascere il bambino biondo vincitore dello Zecchino d’Oro,  dove è stato adolescente, aspirante rocker,  Dj di Radio Punto e, non da ultimo, grande amante delle donne (anche se lui dice di non aver

“mai capito perché”…). In Questa storia qua non manca la nostalgia e la sincera commozione di un Vasco che racconta com’è nata la “Vita spericolata”, una canzone maleducata che andava cantata tra “lustrini e le luci di Sanremo”. Non manca la rievocazione della morte del padre, stroncato da un ictus, episodio che ha segnato la svolta tra lo scherzare e il non scherzare più. E ancora, gli amici di sempre:  Marco Gherardi, Gaetano Curreri, Floriano Fini, persone rimaste legate anche se hanno fatto scelte diverse.

Questa storia qua, storia di una star leggendaria capace di realizzare il miracolo italiano della musica rock,  è una sfida cinematografica che il cinema non poteva lasciarsi scappare.

Sibylle Righetti, 28 anni, è nata a Pordenone. Laureata in Filosofia del Linguaggio all’ Università Ca’ Foscari di Venezia, dal 2002 al 2006 collabora con la Swan Film Europe.  Con Questa storia qua firma il suo primo lungometraggio insieme ad Alessandro Paris.

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