Udine: rivoluzione alla circolazione, divieto di accesso dalle 16 alle 20 per i mezzi inquinanti

 7 gennaio 2013VAI ALLE LIMITAZIONI PER IL 2014 –  Eliminazione degli sprechi nei consumi di energia, diminuzione delle temperature all’interno degli edifici in caso di sforamento dei valori delle polveri sottili, controlli sulla qualità della legna e limitazioni alla circolazione per i veicoli più vecchi e inquinanti all’interno del ring cittadino. Sono queste le linee di intervento principali del nuovo Piano di Azione Comunale per il contenimento dell’inquinamento atmosferico e la riduzione degli agenti inquinanti nell’aria, approvato oggi 13 novembre dalla giunta comunale così come previsto dalla normativa regionale. “Si tratta di decisioni analoghe a quelle assunte da molte città della Pianura Padana – sottolinea il sindaco di Udine Furio Honsell – e che puntano al risparmio energetico e al contenimento dello smog”. Le nuove misure derivano in particolare dal nuovo piano regionale. “La nuova legge regionale sullo smog – spiega l’assessore alla Qualità della città Lorenzo Croattini – impone a tutti i Comuni della regione di adottare delle misure strutturali per il contenimento delle polveri sottili”.
Limitazioni alla circolazione. Per quanto concerne la circolazione dei veicoli le limitazioni riguarderanno i soli mezzi più vecchi ed inquinanti, ovvero quelli a benzina euro 0 e 1, diesel 0, 1, 2 e 3 e ciclomotori e motoveicoli 0 e 1, e saranno attive dalle 16 alle 20 esclusivamente all’interno del ring cittadino e con l’esclusione dei residenti nell’area interessata al divieto. Il nuovo piano comunale sarà in vigore ogni anno dal 15 ottobre al 31 marzo, con una pausa in occasione delle festività natalizie, ovvero dal 7 dicembre al 7 gennaio. “Un modo – spiega ancora Crattini – per venire incontro alle esigenze del commercio, favorendo gli acquisti nei negozi del centro storico udinese. Visto che siamo a ridosso della sospensione – continua – il nuovo piano quest’anno entrerà ufficialmente in vigore a partire da gennaio prossimo. In ogni caso – ricorda Croattini – l’accesso al centro storico è garantito con l’utilizzo dei parcheggi in struttura Andreuzzi, Magrini, Moretti, via Caccia, via del Vascello e del teatro. È importante anche rafforzare l’idea che l’area centrale debba essere concepita come pedonale ed essere accessibile principalmente attraverso questi grandi snodi dedicati alla sosta”. Nell’area all’interno delle Zone a Traffico Limitato e nelle aree pedonali, infine, il divieto di circolazione è esteso alla fascia oraria dalle 14 alle 16 per gli automezzi diesel per trasporto di merci omologati euro 0, 1,2 e 3.

Esenzioni. Oltre ai residenti nell’area interessata dal divieto sono esentate anche alcune categorie di veicoli come, ad esempio, quelli a motore elettrico, ibrido o alimentati a idrogeno, quelli a gpl o gas metano, i veicoli adibiti al trasporto pubblico, quelli al servizio degli invalidi, nonché quelli utilizzati da medici, infermieri e tecnici dell’ospedale che, per motivi d’urgenza, devono raggiungere le strutture sanitarie, quelli dei medici di base e veterinari.
Riscaldamento. Il Pac non riguarda solo la circolazione dei veicoli. Prevede infatti degli accorgimenti da adottare per ridurre l’inquinamento provocato dal riscaldamento degli edifici, che dovranno mantenere all’interno una temperatura massima di 20 gradi. In caso di sforamento dei valori limite di Pm10 segnalati dall’Arpa, inoltre, le temperature dovranno essere abbassate di 2 gradi centigradi (arrivando quindi a 18), ad eccezione gli edifici in categoria B o superiore in base all’attestato di qualificazione energetica, nonché gli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura, scuole ed abitazioni in cui risiedono persone affette da malattie croniche. Gli enti pubblici dovranno individuare un responsabile del controllo delle temperature all’interno degli edifici in grado di intervenire in caso di sforamento dei livelli di Pm10. Così come previsto dalla legge, inoltre, a decorrere dal 1° settembre 2013 saranno vietati gli impianti di riscaldamento ormai obsoleti che funzionano ancora ad olio combustibile (btz).
Capitolo a parte riguarda la legna da ardere e altri combustibili. I fornitori di legna, infatti, dovranno dimostrare, all’atto della consegna al cliente, una adeguata percentuale di umidità. Tasso, misurato attraverso un idrometro (in commercio a un costo che oscilla tra i 30 e i 60 euro), che è utile conoscere anche perché una legna umida produce meno calore e, soprattutto, contribuisce ad aumentare il peso della legna acquistata. “Un modo – precisa Croattini – per tutelare il consumatore rispetto alla qualità del prodotto e per mettere al riparo le ditte serie dalla concorrenza sleale”.
Chi utilizza impianti a biomasse legnose (ad esempio le stufe o i caminetti), inoltre, dovrà provvedere alla manutenzione periodica delle camere di combustione e delle canne fumarie. Controlli che, comunque, dovrebbero essere sempre effettuati per motivi di sicurezza. Un provvedimento che riguarderà anche i ristoratori che utilizzano forni a legna, i quali dovranno garantire la manutenzione periodica delle camere di combustione e delle canne fumarie.

Azioni diffuse e di sensibilizzazione. A tutte queste misure, ovviamente, si aggiungeranno quelle di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ad un uso più consapevole dell’auto e degli impianti di riscaldamento, in modo tale da ridurre il più possibile sforamenti dei livelli delle Pm10.

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