Udinese a Catania. Sfida sabato 16 Marzo 2013

La gara di domani tra Catania e Udinese sarà una sfida tra provinciali che stanno entusiasmando il campionato, in corsa per l’Europa a ridosso delle grandi. Ma, per Francesco Guidolin, la partita di domani sera varrà solo lo scettro di regina delle provinciali. “Al momento, chi è davanti, è solo la prima delle non grandi – dice il tecnico -. Noi lo siamo stati due anni di fila. Ora momento in palio c’é questo. Non ho mai parlato di Europa, ma solo di obiettivi raggiungibili, che ora è stare vicini al Catania, prima squadra ad aver staccato il biglietto per la permanenza in serie A – spiega, prima di tessere gli elogi del prossimo avversario -. Il Catania negli ultimi 4 anni ha sempre fatto bene, si sono sempre migliorati. Stanno seguendo la linea tracciata dall’Udinese decenni fa, andare a prendere giocatori di talento prima che ci arrivino le grandi squadre”. Nomi, degli avversari che teme di più, non ne fa. “Ci sono diversi giocatori che mi piacciono. Il Catania è una squadra che ha un’ottima organizzazione e un gran temperamento, con giocatori di qualità come dimostrano i risultati sono in crescita. Specie in casa l’abbiamo vista giocare con grande determinazione. Quindi dovremo avere lo stesso tipo di atteggiamento”. Europa o no, arrivare settimi o ottavi cambia non poco le prospettive di una società. In termini di ingresso in coppa Italia, diritti tv e soldi in palio. “La società non mi ha chiesto niente, ma non ce n’é bisogno. Al di la delle questioni economiche c’é un valore più importante, quello dell’orgoglio. Cercare di superare chi ti è davanti di poco vuol dire non accontentarsi, spingere sempre sull’acceleratore, essere professionisti, avere a cuore il proprio lavoro e la maglia che indossi”. In campo domani ci sarà spazio per la linea verde. E sarà un modo anche per testare l’attacco del futuro, senza Di Natale, che negli ultimi tempi ha lasciato trasparire, come già l’anno scorso in questo periodo, l’intento di ritirarsi. “Le cose si chiariranno a fine stagione. Ho un altro pensiero su Totò. Domani non cominciamo a fare esperimenti. E’ una tappa importante del nostro campionato”. Infine, a margine, un commento sulla scelta del nome del Papa, Francesco. “Sono contento, abbiamo un nome impegnativo. Il nostro nuovo Papa sembra una persona bella. Mi piace pensare che ci sia un Papa che si chiama Francesco”

Elena Viotto – ANSA