Udinese – Celtic, Guidolin: si tratta di una finale

guidolinPartita decisiva per il futuro in Europa League dell’Udinese. I bianconeri domani affronteranno al Friuli il Celtic, consci del fatto che basterà un pareggio per proseguire l’avventura europea. La squadra di Guidolin però, per mancanza di esperienza e malizia, non può permettersi il lusso di calcoli del genere. Così ha commentato alla vigilia il tecnico Francesco Guidolin, accompagnato dal capitano Totò Di Natale.

Il Totogatto di Fastidiouscat: pronostico Udinese Celtic

FRANCESCO GUIDOLIN

Mister, se dovesse fare del turnover, in che termini verrà proposto?

Decido domani sulla formazione, considerando che ho quasi tutti a disposizione. Come loro vogliamo passare il turno . Si tratta di una finale per noi e credo che siamo preparati per l’appuntamento.

Si può battere il Celtic senza la migliore squadra?

Ci vuole una grande Udinese per battere una squadra più esperta e grande come il Celtic.

Le sensazioni sono che Di Natale non sia in campo

Non ho detto che non gioca. Se permettete la decido io la formazione.

Se dovesse collocare il Celtic nel campionato italiano, dove lo metterebbe?

Si tratta di una squadra che se facesse serie A sarebbe a un buon livello.

La partita d’andata cosa ha detto dal punto di vista tattico?

Conta poco l’andata, perchè domani è un dentro o fuori, psicologicamente è diverso. Conosciamo alcuni del Celtic, ma domani sarà un’altra storia.

Che qualità ha il Celtic, buone?

Gli scozzesi hanno giocatori, ritmo, temperamento, si tratta di una formazione ben allenata e preparata,  tonica e con elementi importanti.

Prevendita fiacca. Dispiace?

Beh, aspettiamo domani. Noi comunque dobbiamo pensare alla partita, essere concentrati sull’impegno  e cercare di farla bene qualificandoci. Mai come in questa occasione vorremmo uno stadio a nostra misura, più accogliente e moderno.

La possibilità di chiudere con due risultati su tre è un vantaggio o mette in difficoltà?

Entrambe le cose, ci conviene non fare tanti calcoli e giocare la nostra partita come dobbiamo. È una finale. Bisogna farla bene.

Si giocherà palla a terra come d’abitudine o con cross dalle fasce, per sfondare il loro muro?

Principalmente bisogna giocare bene, ed essere pungenti tutte le volte che saremo in zona gol. E saremo costretti a stare molto attenti dietro.

Cosa dice del pubblico e della sua scarsa attenzione verso l’Europa League?

Dico di aspettare domani. Noi abbiamo un bacino limitato. Avremmo bisogno di uno stadio più piccolo e confortevole. In Italia comunque è un fatto abbastanza generalizzato che coppa Italia fino a un certo punto, Europa League e ogni tanto anche la Champions non  siano seguite come da altre parti. Il primo motivo è la mancanza di stadi confortevoli.

Quanto è contento di quello che è stato fatto finora e quanto pensa di poter guadagnare sul campo in una settimana così decisiva?

A questa domanda posso rispondere bene solamente il 22! Sono fiero dei ragazzi e spero che i prossimi giorni ci diano ancora soddisfazioni. Faremo tre partite decisive in sei giorni e mi chiedo come mai, ma è così! Adesso pensiamo solo a domani e poi verranno le altre. È la seconda volta che ci capita. Non so quante alte italiane hanno sopportato cicli del genere in questa stagione

DI NATALE

Sorpreso dal fatto che sono stati venduti solo 7.000 biglietti?

O con 7.000 o con 20.000 persone noi è importante e basta. Quindi, in tutti i modi proviamo a passare il turno. Chi c’è ci vorrà bene e ci sosterrà. Questo conta.

L’allenatore del Celtic ha detto che sei uno dei migliori al mondo. Saresti deluso dal non giocare domani?

Lo ringrazio per i complimenti, ma decide il mister. Se mi sceglie mi impegno al massimo,  perché domani ci giochiamo tutti i sacrifici dell’anno scorso

Ti aspetti la qualificazione?

È difficile, sono forti ed esperti. Noi siam giovani e ci proviamo. Se sono più bravi passano loro, altrimenti toccherà a noi. Vediamo domani sera.

La Gazzetta ti ha paragonato a Messi per il numero dei gol fra i cannonieri europei. Vedere che in nazionale non ti chiamano ti fa strano? Considerando anche che chiamano Osvaldo, Matri…

Sono vecchio, ho 34 anni! La nazionale ha bisogno di giovani, quella è la scelta che è stata fatta!

Pinzi ha detto che nei sedicesimi, con le  grandi uscite dalla Champions, ci sarebbero sfide molto stimolanti.

Pensiamo a domani, senno’ le vediamo in tv le prossime…

Conosci qualcuno del Celtic?

No, ho visto l’andata in tv, ma son tutti bravi. Noi siamo meno esperti, ma speriamo di arrivare alle 10 e 30 di domani sera felici.

Nicola Angeli

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