Udinese: i numeri di un crollo annunciato

GMZ_9288

Terzultima per calci d’angolo, quintultima per possesso palla, quartultima per conclusioni nello specchio, terzultima per conclusioni totali, terzultimo per palle giocate, quartultima per percentuale di passaggi riusciti, terzultima per supremazia territoriale e quintultima per pericolosità. Questi i dati statistici dell’Udinese 2014/15 che si possono leggere sul sito ufficiale della Lega calcio. Il 14° posto, quindi, sembra addirittura sovrastimare il valore dell’Udinese in questa stagione.

LE COLPE

  • sbaglia Stramaccioni a prendersela con la difesa (non si può prendere un gol di testa con tre centrali alti 1,88) visto che il reparto arretrato è quello che tiene in piedi la stagione bianconera nonostante giochi continuamente sottopressione per la incapacità del centrocampo di tenere la palla alta e servire gli attaccanti.
  • il problema evidente dell’Udinese è quello dell’incapacità di costruire un gioco armonioso: si sono affidate le chiavi del centrocampo al brasiliano Guilherme che ha sonoramente deluso fino a questo momento. Non in grado di creare superiorità numerica con un passaggio, non in grado di dettare un ritmo, talvolta nemmeno in grado di realizzare passaggi semplici. Allan in quella posizione è un ripiego perché si va a spostare il miglior giocatore dell’anno dalla posizione di mezzala che gli ha permesso un salto di qualità. Non si è intervenuti a gennaio sul mercato forse pensando che la salvezza era solo una questione formale. Probabile che in quella posizione venga ripescato Pinzi a discapito di Guilherme che fin dall’estate Stramaccioni aveva esaltato come giocatore scelto da lui stesso fra quelli che l’Udinese aveva sotto la lente d’ingrandimento
  • l’infortunio di Gabriel Silva ha privato la fascia sinistra del suo principale interprete ma Pasquale non ha mai fatto mancare il suo ordine; a destra l’Udinese ha un prospetto straordinario come lo svizzero Widmer che si è rivelato ottimo in fase offensiva e  ancora acerbo in fase difensiva. Lo scarso tempismo con cui viene servito ne stanno minando il rendimento e da quando le mezzali portano palla riceve troppi pochi palloni. E’ Di Natale quello che lo cerca di più quando si abbassa a fare sponde e a dirigere dall’alto il gioco della squadra (retaggio guidoliniano, per fortuna)
  • hanno deluso la schiera di mezzale e trequartisti (leggasi Kone e Bruno Fernandes) incapaci, ma non solo per colpa loro, di incidere con giocate vincenti
  • l’attacco nei numeri funziona: Thereau e Di Natale hanno realizzato 17 gol in due mentre pochissimo è arrivato dal resto della squadra. Colpevole la scelta di non sostituire Muriel a gennaio
  • non nascondersi dietro a una foglia di fico: i punti sono 28 in 25 partite ma solo 16 nelle ultime 18; in casa non si vince da 4 mesi 3 vittorie nelle ultime 18 partite. I numeri inchiodano squadra, mister e società.

COSA FARE

  • trovare un’identità di gioco (problema che si doveva risolvere al massimo a ottobre): come scritto sopra probabile si cerchi di ripescare Pinzi in cabina di regia (lo fece già con Guidolin) e ci si affidi al consueto 3511. Al momento è probabilmente la cosa giusta da fare per tenere la barra a dritta. In caso di disastro aggrapparsi al 442
  • entrare nella mentalità della lotta salvezza: aldilà dei recuperi i punti di vantaggio sulla terzultima sono 8 con lo scontro diretto in trasferta all’ultima di campionato.