Udinese Milan: le parole di Marco Giampaolo

A Milanello è la vigilia di Udinese-Milan. Dopo la rifinitura e i convocati, prima della partenza per Udine, si è svolta la conferenza stampa di Marco Giampaolo in vista dell’inizio della nuova Serie A. Un esordio in campionato atteso, importante e delicato anche per il Mister, al debutto ufficiale sulla panchina rossonera, il quale – in diretta sull’App, su Facebook e su Milan TV – ha presentato la gara della Dacia Arena in programma domenica 25 agosto alle 18.00. Queste tutte le sue parole:

SI PARTE
Domani voglio già vedere il mio Milan. Domani il Milan deve essere competitivo, scendono in campo undici giocatori veri. Le partite si giocano anche sulla voglia di vincere e si va oltre gli aspetti tecnico-tattici. Credo che la qualità dei calciatori possa farci migliorare in questo tipo di step, è sempre il giocatore che fa la differenza. Gran parte del lavoro è passato, sono convinto di vedere il Milan migliorare sempre nel tempo. Le sei amichevoli sono state diverse ed utili, fa tutto parte del processo di apprendimento. I giocatori mi seguono e non possiamo che migliorarci. Domani giocano quelli che stanno meglio sul piano fisico e delle conoscenze collettive. Magari staranno fuori giocatori forti ma di cui oggi non conosco ancora la condizione“.

IL CAMPIONATO
Si può partire bene, male, può succedere tutto in un campionato. Le valutazioni vanno fatte su quello che hai. Dipendiamo dai risultati, io sono orientato e concentrato sul lavoro: solo quello può farci svoltare, così come le qualità dei calciatori. Essendo al Milan ho calciatori di valore. Faremo in modo di creare una critica positiva. Quando sei dedito al tuo lavoro, 18 ore al giorno, non devi aver paura di niente. Galeone dice sempre: meglio affogare in un oceano che in un bicchiere d’acqua. Per l’obiettivo Champions League lottano tante squadre, Milan compreso. Per storia e blasone il Milan deve provarci e crederci ma non sarà facile“.

LE EMOZIONI
Essere al Milan è un privilegio, capita a pochi nella vita. Il Milan ha una tifoseria di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. C’è un seguito straordinario, basta questo per capire cos’è il Milan. Passo buona parte delle giornate a Milanello, ho anche le chiavi, mi godo il momento e non mi rendo ancora conto di dove sono. Per me è un sogno, una grande chance, lo è per me e anche per i calciatori. Sono in un ambiente straordinario, in una struttura di lavoro eccellente, C’è molto calore attorno alla squadra. Ho una visione, ho l’idea di dove bisogna arrivare e attraverso quali step. Ho bisogno di tempo per lavorare con i calciatori portando avanti un modello di gioco senza passi indietro anche di fronte alle difficoltà“.

IL LAVORO
I dirigenti sono stati grandi calciatori, conoscono le dinamiche. Non gli manca il punto di vista tecnico, sanno bene cosa fare. Il lavoro lo abbiamo portato avanti così come lo abbiamo programmato. Qualche volta posso sbagliare qualcosa, mi lamento quando nei calciatori non c’è passione perché io mi innamoro dei calciatori che hanno voglia, non di quelli inaffidabili“.

I SINGOLI
Mi è dispiaciuto perdere Biglia, stava facendo bene, mi piace come uomo e come calciatore. Poi ci sono gli infortunati di lungo corso, come Caldara. Hernández spero possa riprendere a breve, come Reina, invece Bonaventura lo stiamo reinserendo piano piano. Leão e Duarte hanno fatto pochi allenamenti, dimostrano comunque disponibilità e curiosità. Sono sul pezzo, si impegnano, cercano di capire prima e velocemente le cose che chiediamo. Suso ha giocato sempre esterno e nella visione di tutti è un esterno. Anche io all’inizio avevo qualche dubbio, ma il calciatore mi ha dato ampie disponibilità e ha fatto cose egregie lì. I giocatori forti offensivi possono giocare ovunque. Sono felice che resti ma il calciomercato non è chiuso e può succedere di tutto. Bennacer non stava male quando è arrivato, ha lavorato a casa, domani può giocare uno spezzone. Ci sarà modo di inserire tutti gli altri: abbiamo la necessità di portare tutti nel nostro progetto“.

IL NUOVO RIGORISTA
È Piatek. Non sono preoccupato di Krzysztof, ha caratteristiche particolari, è un giocatore più di profondità che di palleggio. Agendo con un altro giocatore al suo fianco può togliersi delle attenzioni. Ha avuto diverse occasioni per segnare, il fatto che non ne abbia fatti non mi sposta niente. Bado alla sostanza delle cose, a quella che è la prestazione offensiva della squadra“.

IL CALCIOMERCATO
Se manca ancora qualcosa? Non lo so, non ci penso perché brucerei energie nervose. Mi concentro su quelli che ho. Chi è nella stanza dei bottoni sa cosa fare in caso di possibilità. André Silva è un po’ condizionato dal mercato ma si allena bene, non sta lì ad aspettare. Ci conto e confido molto nella sua serietà professionale. Ad oggi per me è un calciatore del Milan, se domani ne avrò bisogno lo farò giocare. Poi si vedrà Correa? Non lo conosco…“.