Veneto zona arancione, Zaia: “Ci rimarrà”

“Credo che il Veneto sarà in zona arancione ‘rischio elevato'”. E’ questa la previsione del presidente della Regione Luca Zaia sulla prossima suddivisione in fasce di rischio delle regioni da venerdì prossimo dalle ultime valutazioni dell’Iss sulla pandemia di coronavirus. E Zaia ha però tenuto a spiegare che “l’importante che i parametri e le valutazioni dell’Iss si basino su dati omogenei, uguali per tutte le regioni. Il vero dato concreto è quello dell’ospedalizzazione: e il Veneto ad oggi è al sesto posto in Italia, davanti a noi vi sono altre cinque regioni con tassi di ospedalizzazioni maggiori del Veneto”. 

E ancora, Zaia ha spiegato che “il vero paradosso invece è che la virtuosità ci penalizza: facciamo più tamponi e ci ‘puniscono'”. 

“E’ il tredicesimo giorno di calo dei ricoveri nelle aree non critiche e nelle terapie intensive in Veneto”, ha annunciato il presidente del Veneto aggiungendo: “Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 54.000 tamponi, rilevando 1.884 positivi pari ad un’incidenza del 3,48%, anche questo un indice che si sta abbassando di giorno in giorno. Il totale dei ricoveri nelle aree non critiche in Veneto è oggi di 2.988 (-40), mentre nelle terapie intensive vi sono 360 malati (-31)”. 

Mentre nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 91 decessi per un totale di 7.684 dall’inizio dell’epidemia il 21 febbraio scorso; i dimessi in totale sono 12.830, 200 nelle ultime 24 ore. 

Sul fronte dei vaccini il presidente della Regione ha spiegato che “oggi abbiamo a disposizione poco meno di 82.000 dosi e siamo già nella fase dei primi richiami. Sempre oggi arriveranno 7.800 dosi del vaccino Moderna”. 

“Domani mattina alle 9,30 avremo un incontro tra regioni e governo che riguarderà il Dpcm e le ultime proposte che farà il ministro Speranza sulle misure anti-Covid e sui parametri”, ha annunciato inoltre Zaia aggiungendo: “Non possiamo abbassare la guardia ma è necessaria la massima attenzione perché, in ritardo rispetto al resto d’Europa, la terza ondata è in corso nel nostro Paese e la dimostrazione è data dalla ripresa dei ricoveri e della mortalità”. 

“La montagna è in ginocchio e mi sembra orami probabile che la stagione sciistica sia compromessa data la proroga dello stato di emergenza. Credo infatti che nel prossimo Dpcm, in base alle indicazioni dell’Iss si valuti una proroga dell’apertura degli impianti sciistici che vorrebbe dire a febbraio e a quel punto la stagione è compromessa. Quindi i ristori sono fondamentali”, ha sottolineato.
 

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