Pericolosa escalation di provocazioni dalla Corea del Nord: in serata l’esercito di Pyongyang, citato dall’agenzia nordcoreana Kcna, ha dichiarato di aver ricevuto il “via libera definitivo” per un attacco nucleare contro le basi Usa. Dall’altro lato del Pacifico, Casa Bianca e Pentagono, che hanno nel frattempo inviato un sistema di difesa antimissile a Guam, nel Pacifico, al largo delle Filippine, secondo la stessa Kcna, sono stati informati direttamente da Pyongyang che un attacco nucleare nordcoreano “é possibile” e che le minacce americane saranno “distrutte” anche con mezzi nucleari, che sono state “esaminate e ratificate”.
“Il momento dell’esplosione si sta avvicinando, rapidamente”: lo afferma la Corea del Nord riferendosi a un possibile attacco agli Stati Uniti, secondo l’agenzia ufficiale di Pyongyang, Kcna, citata dalla Cnn.
“Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani”, dice ancora la Kcna. Questo l’epilogo di una giornata turbolenta all’altezza del 38/mo parallelo, in cui sono stati evocati venti di guerra sempre più forti. Una giornata cominciata con un’altra provocazione di Pyongyang: la chiusura ai lavoratori del Sud del distretto industriale “a sviluppo congiunto” di Kaesong. Un gesto riportato dai media di Seul con stupore, perché mai finora il più riuscito esempio della cooperazione tra i due Paesi. Non a caso, con l’impennata della tensione, che arriva dopo giorni di minacce crescenti nordcoreani all’indirizzo di Seul e Washington che non hanno risparmiato il tabù nucleare, il ministro della Difesa di Seul, Kim Kwan-jin, ha assicurato l’esame di tutte le opzioni possibili, anche di quella militare nel caso di scenario peggiore, qualora la sicurezza dei propri lavoratori nell’ enclave nordcoreano dovesse risultare a rischio.
E in serata, dopo che il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel aveva affermato che le minacce nucleari di Pyongyang costituiscono un “pericolo grave e reale” ma prima del sinistro ultimatum atomico di Pyongyang, il Pentagono ha comunicato che nelle “prossime settimane” sarà inviato e dispiegato a titolo “precauzionale” a Guam (una delle principali basi americane nel Pacifico) un avanzato sistema di difesa missilistico, denominato THAAD (Terminal High-Altitude Area Defense).