Verso stop a calcetto e sport amatoriali. Codacons pronto a ricorsi a tutela dei consumatori

Se il Governo inserirà nel prossimo Dpcm lo stop al calcetto e agli altri sport amatoriali, dovrà prevedere esplicitamente il rimborso in denaro in favore degli utenti che hanno sostenuto spese per attività che ora non potranno più essere praticate.

Lo afferma il Codacons, pronto anche in Friuli Venezia Giulia alla guerra legale in favore dei consumatori.

I provvedimenti allo studio del Governo e finalizzati a limitare i contagi avranno inevitabili effetti non solo sulle abitudini dei cittadini, ma anche sulle loro tasche – spiega il Codacons – Lo stop agli sport amatoriali determinerà l’impossibilità di praticare tutta una serie di discipline, dal calcetto al basket, passando per balli di coppia e di gruppo, pallavolo, boxe, arti marziali, ecc. Attività spesso già pagate dai cittadini, attraverso ad esempio abbonamenti a campi sportivi, tessere di iscrizione alle strutture, corsi, lezioni, ecc..

Soldi che, in caso di divieto alle attività sportive, dovranno essere restituiti agli utenti, non tramite voucher, ma ricorrendo ai rimborsi in denaro, sulla base dell’art. 1463 del codice civile secondo cui “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.

Se il Governo non prevederà espressamente rimborsi in denaro in favore dei cittadini, il Codacons Friuli Venezia Giulia si farà promotore di una valanga di ricorsi in regione per far ottenere ai consumatori i rimborsi delle spese sostenute per attività sportive che non potranno più praticare.