Vicino/Lontano 2017. Si inizia 11 maggio con Battle of Ideas

Pubblico

Al via oggi, giovedì 11 maggio, la XIII edizione del festival vicino/lontano 2017, in programma a Udine fino a domenica 14 maggio sul filo conduttore di “Utopia”. Un centinaio gli appuntamenti che coinvolgeranno più di 200 protagonisti del mondo della cultura e dell’informazione. Il festival si inaugura domani alle 18 con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il vicepresidente Sergio Bolzonello e l’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, il sindaco di Udine Furio Honsell con l’Assessore alla Cultura Federico Pirone e il presidente dell’associazione culturale vicino/lontano Alessandro Verona. A seguire il presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, Nicola Gasbarro, illustrerà la XIII edizione del festival, spiegando le ragioni della scelta tematica di quest’anno. Fra gli ospiti di vicino/lontano 2017 Ferruccio de Bortoli, Giacomo Marramao, Frank Furedi, Ezio Mauro, Bernardo Valli, Luciano Floridi, Andrew Spannaus, Gian Antonio Stella, Giovanna Botteri, Cécile Kyenge, Giulio Giorello, Loris De Filippi, Lucio Caracciolo, Francesca Mannocchi, Marta Serafini, Alastair Donald, Pietro Garibaldi, Telmo Pievani, Giuseppe O. Longo, Alessandro Orsini, Stefano Toso, Marta Fana, Pier Aldo Rovatti e padre Alejandro Solalinde, candidato al Premio Nobel per la pace 2017.

Novità di rilievo a Vicino/lontano 2017 è la collaborazione attivata con l’Institute of Ideas di Londra, che ha scelto il festival di Udine per realizzare il primo evento in Italia di “Battle of Ideas”, ogni anno di scena a Londra al Barbican Centre. Appuntamento domani, giovedì 11 maggio, alle 19.45 nella ex Chiesa di San Francesco. Tema del confronto tra i relatori e con il pubblico sarà il nuovo populismo. Negli Stati Uniti di Trump, nella Gran Bretagna della Brexit, in Europa e in Italia soffiano sempre più impetuosi venti di populismo. Ma che significa il dilagare di questo fenomeno oggi? È una risposta allo spaesamento e alla paura? È alimentato dal risentimento di un popolo che si sente escluso dalla partecipazione reale alle scelte politiche? Analizzeranno ragioni e prospettive il sociologo Frank Furedi, l’autore del profetico “Perché vince Trump” Andrew Spannaus, l’editorialista e corrispondente Mary Dejevsky e il direttore di The Local Italy Angela Giuffrida, coordinati dal Direttore associato dell’Institute of Ideas di Londra Alastair Donald.
Frank Furedi, sociologo, scrive sui fenomeni culturali chiave della società. In Italia ha pubblicato Il nuovo conformismo (Feltrinelli 2005), Che fine hanno fatto gli intellettuali (Cortina 2007), Fatica sprecata. Perché la scuola oggi non funziona (Vita e Pensiero 2011). Andrew Spannaus, giornalista e analista americano attivo in Italia e a livello internazionale, si occupa dei rapporti strategici mondiali, a partire dal ruolo degli Stati Uniti, seguendo attentamente anche le vicende del Medio Oriente. Nel 2016 ha pubblicato il profetico Perché vince Trump (Mimesis, giugno 2016). Mary Dejevsky, giornalista e autrice televisiva, è stata corrispondente da Mosca, Parigi, Washington, e inviata speciale in Cina e in molte capitali europee.
Alle 21.30 nella Chiesa di San Francesco la lezione magistrale del direttore di LiMes Lucio Caracciolo, su “Italia ed Europa: una doppia utopia?”. Nel pomeriggio, alle 17.30 a Casa Cavazzini, Lucio Caracciolo sarà anche protagonista del dialogo di presentazione del nuovo numero di LiMes, “A chi serve l’Italia?”. Dialogheranno con lui Guglielmo Cevolin, Roberto Bernardini, Luigi Ceccarini, Virgilio Ilari. La nostra unità nazionale è stata fragile fin dalle origini e ora, agli antichi problemi irrisolti se ne aggiungono di nuovi: da una parte i flussi migratori incontrollati e incontrollabili rischiano di mettere in discussione la nostra stessa identità, dall’altra dobbiamo fare i conti con i partner di una compagine europea a rischio di decomposizione In questo scenario l’Italia è a un bivio, obbligata a perseguire la sua idea d’Europa, ridefinendo con autorevolezza il proprio ruolo e il proprio rango, consapevole di essere, malgrado tutto, l’ultima barriera fra l’Europa centro settentrionale e il caos alle sue frontiere meridionali. Saremo capaci di trasformare questa risorsa virtuale in un contributo inestimabile al futuro del Vecchio Continente?