Vino: il biologico ha sempre maggior successo

Nonostante la tradizione millenaria che lega la coltivazione dell’uva al territorio italiano, questo tipo di piante hanno da sempre avuto la necessità di un importante impiego di fitofarmaci, prodotti antifungini e di trattamenti periodici ravvicinati tra loro.

I trattamenti in viticoltura
Tutti i più importanti vini italiani sono nati grazie ad un impiego intensivo di prodotti chimici, utili a mantenere in salute le vigne, ma anche a rendere più corposa la vendemmia annuale. Sono infatti molti i parassiti che attaccano l’uva, le ampie foglie così come i frutti dolci e succosi. Negli ultimi anni però si sta osservando un’inversione di tendenza, sono sempre di più i vigneti coltivati secondo i dettami dell’agricoltura biologica, come avviene per i vini Ferrari.

La realtà in campo
Dover affrontare molti trattamenti nel corso della stagione di produzione dell’uva ha portato in molti casi a lasciare residui anche nel vino. Non stiamo parlando di contraffazioni o di problemi per la salute, visto che nel nostro Paese esistono regole restrittive alla presenza di sostanze di vario genere nel vino finito, pronto da imbottigliare. Vero è anche però che i prodotti utilizzati per la cura delle vigne si sono con il tempo accumulati, nei terreni e nelle acque delle zone vitivinicole.

I perché di una scelta
Ecco allora che la scelta di coltivare la vigna con metodi biologici diviene anche una scelta di rispetto nei confronti del territorio, senza il quale non avremmo a disposizione oggi l’uva che ha fatto grande la tradizione vinicola della penisola. Evitare di utilizzare sostanze chimiche dannose per l’ambiente è quindi una questione soprattutto etica.

Come rendere bio un vigneto
I vigneti Ferrari hanno ottenuto la certificazione bio nel 2017, dopo un lungo periodo di “conversione” delle vigne a questo nuovo metodo di coltivazione. Infatti no si tratta semplicemente di evitare alcuni prodotti per la cura della vigna, come da legislazione, ma anche di cercare di mantenere elevata la qualità del prodotto ottenuto. L’uso di fitofarmaci, fungicidi e prodotti di vario genere viene infatti effettuato per proteggere il raccolto da parassiti e da malattie, che sono essi stessi dannosi per il vino.

Ottenere la certificazione
Per ottenere la certificazione bio quindi è obbligatorio evitare l’utilizzo di un lungo elenco di prodotti chimici. Le cantine che scelgono questa strada, particolarmente rispettosa dell’ambiente di coltivazione, devono anche operare per mantenere elevata la qualità dell’uva e la salute delle piante.

Non si utilizzano
Ecco allora che nei vigneti delle cantine Ferrari non si utilizzano diserbanti e concimi chimici, ma si sfruttano pratiche antiche, come il sovescio, e fertilizzanti naturali, come il letame. Per le cure agronomiche si usano esclusivamente i fitofarmaci autorizzati dalla legislazione che riguarda le coltivazioni biologiche, che sono particolarmente sicuri per quanto riguarda la salute del consumatore.

Il biologico in bottiglia
Generalmente la scelta di coltivare in modo biologico un vigneto non va a modificare le qualità olfattive e gustative di un vino. Ciò che cambia è la difficoltà che il coltivatore ha nell’ottenere l’uva, così come il rispetto che deve avere chi gusta un bicchiere di vino ottenuto secondo metodi più rispettosi dell’ambiente.