Ziberna: apertura confine,”importante passo verso la normalità”

“E’ qui, su questo confine, che avrebbero dovuto svolgersi gli Stati generali del governo sull’economia perché in questo luogo si è consumata l’incapacità dei governi europei di dialogare e decidere insieme mentre i sindaci e la gente comune continuavano a lavorare per costruire il futuro della vera Europa, quella dei cittadini. Oggi la frontiera si riapre ma rimangono intatti tutti i problemi, quelli che i governi non riescono a risolvere”.

Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, così commenta la riapertura del confine, salutandola come “un passo importante verso la normalità, sperando che non ci siano situazioni simili”.giornali

“Non è stata una bella pagina- insiste- perché ha messo in luce la mancanza totale di condivisione delle scelte e di mediazione fra i vertici dei singoli paesi, in questo caso Slovenia e Italia pur se richiesta più volte ma oggi vogliamo che quanto accaduto possa essere trasformato in qualcosa di positivo. I riflettori su questa fascia confinaria devono rimanere aperti per evidenziare tutti i paradossi di scelte passate che, partendo da assunti di carattere generale, come quello sulla competitività senza assistenzialismi, hanno finito per creare condizioni assolutamente discriminanti fra un territorio e l’altro. E’ quanto accaduto con l’eliminazione della Zona franca sulla zona confinaria che ha provocato condizioni fortemente penalizzanti per i territori italiani a causa di fiscalità e costo del lavoro molto meno impattanti sulle imprese slovene. Il risultato è che oltre confine i costi di diversi prodotti, in primis sigarette e carburanti sono decisamente inferiori, così come alcuni prodotti della ristorazione. Quindi non esistono parità di condizioni fra gli operatori economici sloveni e quelli italiani. Da qui la necessità di un’offensiva , a tutti i livelli istituzionali, per realizzare una zona franca aggiornata o qualsiasi altro strumento che riporti la competitività delle aziende ad operare alle stesse condizioni. Di certo la nostra battaglia non si limiterà a Gorizia perché è tutto il Friuli Venezia Giulia ad essere penalizzato e lo Stato stesso visto che si perdono introiti fiscali.