CINE20: recensioni ed uscite cinematografiche / home video / seriali dal 02/02/17

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Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite heome-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Ma non possiamo più trascurare l’importanza delle serie TV alle quali dedichiamo Derive Seriali, una sezione apposita curata da :A:, scrittore, sceneggiatore e nerd impenitente. Detto questo, andiamo a cominciare.

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Al cinema e non solo.

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splitSPLIT
di M. Night Shyamalan

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The Visit era solo l’antipasto. L’antipasto in attesa della portata principale che confermasse il ritorno di M. Night Shyamalan ad un cinema a sua misura, lontano anni luce da trasposizioni di serie animate o produzioni che coinvolgano Will Smith e famiglia. A differenza di The Visit, Split si muove su terreni formalmente più convenzionali, si accantona il POV e si torna ad una regia tradizionale che ben si sposa al thriller, genere che Shyamalan ha da sempre dimostrato di conoscere, amare e saper gestire con grande capacità. La storia dietro questa sua nuova pellicola è molto semplice: Kevin, a seguito di un trauma avuto da bambino, ha sviluppato un disturbo dissociativo della personalità. All’interno del suo cervello convivono infatti ventitre personalità diverse che si alternano e contendono la posizione dominante, o “la luce”, in un controllato equilibrio. Qualcosa però cambia quando due di queste prendono il sopravvento fra le altre, rapiscono tre giovani ragazze e proclamano l’imminente arrivo della “bestia”, una ventiquattresima, potente e letale nuova personalità. Split è una pellicola tanto semplice quanto minuziosamente sfaccettata tanto da permettere diverse chiavi di lettura. E’ un thriller efficacissimo, che parte a marcia ingranata fin dai primissimi minuti e non si ferma più. Un meccanismo di tensione che non perde un colpo e anche quando la scena si sposta dal sotterraneo (quasi l’unica location del film) ai flashback della protagonista o alle sedute di Kevin con la dottoressa che lo ha in cura, tutto è funzionale a completare un quadro generale dove ci scappa anche qualche interessante riflessione sui misteri che ancora nasconde il cervello umano, le sue potenzialità inespresse e la forza che è in grado di imporre sul corpo. Come Kevin, anche il film mostra le sue molteplici personalità fino a trascendere perfino il genere di partenza arrivando ad un finale dove Shyamalan ci mette il suo tocco costringendoci a riconsiderare tutto sotto una luce diversa e certamente inaspettata. Ma un film così non sarebbe efficace senza un cast all’altezza e se Anya Taylor-Joy si conferma una stella nascente da tenere decisamente d’occhio, James McAvoy qui fa un lavoro titanico,  si cala in un personaggio complesso come Kevin in maniera impressionante, riuscendo addirittura, in un unico primo piano senza stacchi, a mostrare il passaggio da una personalità ad un’altra con un cambio di postura ed espressione.
Ed ora caro Shyamalan ci aspettiamo pure il dolce, non ci deludere.
GRADIMENTO WELTALL 75%

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ArrivalARRIVAL
di Denis Villeneuve

Quando 12 misteriosi oggetti alieni compaiono in diverse regioni del pianeta, un’esperta di linguistica viene interpellata per trovare il modo di  comunicare con gli esseri che li occupano, e per cercare di capire il motivo della loro presenza e le loro intenzioni.

Partendo da una vicenda intima e personale, la pellicola di Villeneuve si estende poi ad una globale, che coinvolge l’umanita’ intera, e quel misto di paura , curiosita’ ed istintiva  aggressivita’ nel trovarsi  di fronte a qualcosa che non si riesce a comprendere. Il problema e’ pero’ che, malgrado l’ottima interpretazione di Amy Adams nei panni della protagonista, le varie componenti del film non riescono ad amalgamarsi come dovrebbero, lasciando il dubbio assai fondato di non sapere che storia si volesse raccontare.  Infatti la componente intimista e filosofica, che per come si apre e si chiude il racconto e’ quella che piu’ interessa al regista,  mal si adatta e si integra con l’impianto da film di primo contatto e invasione aliena con tutti i suoi cliche’: i militari, le tute azmat, gli umani cattivi, la paura dell’ignoto che spinge all’aggressione.
Arrival e’ certamente ambizioso come messa in scena, con immagini che rimangono nella memoria come le astronavi o il “linguaggio” degli alieni,  e con spunti interessanti come il significato del linguaggio e la sua capacita’ di influenzare il nostro modo di interpretare la realta’. Ma purtroppo non  riesce poi a svilupparli adeguatamente, e le pur belle sequenze astratte e metafisiche del contatto con gli alieni vengono vanificate dalla presenza di quel contorno di stereotipi sul film d’invasione aliena,  peraltro   messo in scena in maniera piuttosto  semplicistica.

Indeciso o confuso sulla direzione da prendere, l’unica parte riuscita di Arrival finisce quindi per essere la vicenda intimista dell’elaborazione di un grave lutto da parte della protagonista, racconto che si sarebbe potuto svolgere in maniera decisamente piu’ sintetica ed efficare anche in un episodio di una serie televisiva, senza bisogno di scomodare invasioni aliene con misteriosi oggetti fluttuanti sulla superficie terrestre.

Un’ottima occasione sprecata quindi, e un mezzo passo falso per un regista che ci ha regalato finora  pellicole ben piu’ riuscite  come Prisoners, l’inedito Enemy o il recentissimo Sicario.
GRADIMENTO KUSA 60%

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Brevemente in sala.

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hacksawridge_usLA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE (Hacksaw Ridge)
di Mel Gibson

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A dieci anni di distanza da Apocalypto, Mel Gibson torna alla regia con un dramma bellico nel quale racconta la vera storia di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza nella storia dell’esercito americano, deciso ad andare in guerra senza l’ausilio di alcuna arma. Si sa, in questa sezione della rubrica ci abbandoniamo spesso e volentieri ai più sperticati pregiudizi, ed è davvero difficile esimersi dal farlo anche con il nuovo lavoro del regista/attore australiano, pellicola che pare infarcita di tanto buonismo e retorica spicciola. Ma magari ci si sbaglia, eh!
ATTESA WELTALL 0%

Con tutto il bene che si vuole al protagonista Andrew Garfield, mi trovo piuttosto d’accordo con il mio collega e mi pare anche che tutte le candidature all’Oscar del  film,   in particolare quella alla regia di Mel Gibson,  siano decisamente eccessive.
ATTESA KUSA 0%

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billylynnBILLY LYNN: UN GIORNO DA EROE (Billy Lynn’s Long Halftime Walk)
di Ang Lee

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Secondo dramma bellico della settimana questa volta ad opera di Ang Lee e ambientato in tempi e conflitti ben più recenti. Siamo infatti durante la guerra in Iraq dove la squadra Bravo del giovane soldato Lynn viene ripresa in diretta durante una riuscita azione bellica. Ne segue un congedo di due settiamane nel quale i soldati vengono trattati da eroi con apparizioni in talk show, visita alla Casa Bianca e, chiusura in bellezza, la partita dei Dallas Cowboys, ultimo momento di svago con l’ombra del conflitto che li riattende da li a poco. Il regista taiwanese riflette sugli orrori della guerra ma questo suo ultimo lavoro ci coglie un po’ freddini soprattutto considerato che i suoi ultimi lavori sono stati leggermente sopravvalutati.
ATTESA WELTALL 50%

Qui pare che il maggiore interesse risieda piu’ nel COME e’ girata la pellicola e non tanto nell’argomento in se’. Infatti continuando la sperimentazione iniziata con Vita di Pi, il regista Ang Lee ha realizzato una pellicola in 3D e risoluzione 4K per cercare il maggiore coinvolgimento possibile dello spettatore sia nelle scene di guerra che in quelle in patria. Il problema e’ che, come gia’ per Vita di Pi, trovarlo proiettato in 3D sara’ praticamente impossibile, vanificando cosi’ tutto lo sforzo del regista e svuotando parzialmente di significato la pellicola.
ATTESA KUSA 40%

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sleeplessilgiustiziereSLEEPLESS
di Baran bo Odar

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Sbirri, droga, rapimenti sono gli ingredienti del poliziesco urbano di Baran bo Odar, con protagonisti Jamie Foxx e Michelle Monaghan. Lui è un poliziotto corrotto coinvolto nella sparizione di una partita di cocaina appartanente ad un trafficante che si infastidisce e gli rapisce il figlio. Lei è degli Affari Interni e naturalmente gli sta alle calcagna. Tanta azione ma poca originalità, sembrerebbe.
ATTESA WELTALL 0%

La Monaghan mi piace parecchio, ma non abbastanza da affrontare quello che sembra un poliziesco molto di routine, paragonabile a uno delle tante serie procedurali poliziottesche che affollano gli schermi della tv, e che io evito accuratamente.
ATTESA KUSA 0%

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smettoquandovoglio2SMETTO QUANDO VOGLIO – MASTERCLASS
di Sydney Sibilla

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A due anni dal precedente film, commedia molto apprezzata da pubblico e critica, Sydney Sibilla mette insieme la scanzonata e geniale banda della prima pellicola che, stando alle prime critiche, riesce a stare al passo ocn il predecessore. Molto bene per la commedia italiana ma forse sarà il caso che quel primo film me lo recupero.
ATTESA WELTALL 50%

E faresti bene  caro collega,  perche’ il primo film e’ stata una delle belle sorprese italiane di questi ultimi anni.E questo seguito e’, come tutti i numeri 2, tanto pieno di promesse quanto di incognite.
ATTESA KUSA 70%

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aunitedkingdomA UNITED KINGDOM
di Amma Asante

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La travagliata storia d’amore interrazziale tra Seretse Khama, erede al trono del Botswana, e Ruth Williams, impiegata londinese, la cui unione, nata nel 1947, è stata osteggiata oltre che dalle rispettive famiglie anche dal governo sudafricano e britannico. Dramma sentimentale dalla forte componente politica, ispirato a personaggi realmente esistiti, di cui però poco ci importa.
ATTESA WELTALL 0%

Vediamo… una pellicola inglese con protagonista Rosamund “Gone Girl” Pike.  Non fosse che il dramma sentimentale non e’ proprio il mio genere preferito potrebbe pure candidarsi a film della settimana, ma rimane comunque un ottimo contendente.
ATTESA KUSA 60%

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