Pordenone: prima mondiale di “Anna Frank” – 22 ott 2015

DST-3522Sarà lo spettacolo di coproduzione “Il Diario di Anna Frank” (Das tagebuch der Anne Frank), monodramma in musica di Grigory Frid allestito dal Teatro dell’Opera di Lubiana per la prima volta portato in scena in lingua italiana, a inaugurare, giovedì 22 ottobre (ore 20.45, Auditorium Concordia di Pordenone), la XXIV edizione del Festival internazionale di Musica Sacra sul tema “Da Oriente a Occidente, oltre le frontiere”. Nei 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale “Il diario di Anna Frank”, da 40 anni proposto con grandissimo successo negli Stati Uniti e sulle scene internazionali, parlerà finalmente anche in italiano, per iniziativa di PEC – Presenza e Cultura con il CICP – Centro Iniziative culturali Pordenone, nel progetto a cura dei musicologi Franco Calabretto ed Eddi De Nadai. Lo spettacolo, che nel 2012 fu il più eseguito in assoluto al mondo su partitura di un compositore vivente, sarà presentato nella traduzione a cura di Rino Alessi e nell’allestimento per la regia e scene di Rocc, con la direzione musicale di Aleksandar Spasi?. Nel ruolo chiave di Anna Frank il giovane soprano Štefica Stipan?evi?, accompagnato da ensemble strumentale: il Trio Irina Milivojevi?al pianoforte, Dimitre Goueorguiev Ivanov al contrabbasso, Tomaž Vouk alle percussioni. Ingresso libero, info Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone tel 0434.365387- [email protected] www.centroculturapordenone.it
Il Diario fu eseguito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1978 e negli anni Novanta la traduzione inglese la portò al successo internazionale. Il Teatro dell’Opera di Lubiana ne ha realizzato la prima esecuzione assoluta in lingua slovena e il Festival Internazionale di Musica Sacra la prima in lingua italiana. Frid trasforma i momenti salienti del tristemente famoso diario della ragazzina tedesca in 21 episodi di fortissima valenza emozionale ed umana, rendendo più che mai coinvolgente la tragedia vissuta da Anna Frank, dalla sua famiglia e dall’intero popolo ebraico. L’allestimento minimalista del Teatro di Lubiana evoca il piccolo spazio dove Anna rimase nascosta per due anni prima dell’arresto e la deportazione nel campo di concentramento dove la giovane morirà di tifo meno di un anno dopo. Nel Diario di Anna Frank, due sono i modelli cui Frid si ispira: Pierrot Lunaire (1912) di Schoenberg e Histoire du soldat di Stravinsky (1918). La costruzione del linguaggio e l’uso delle risorse musicali è certamente di estrazione schoenberghiana, ma molto personale è il forte linguaggio espressivo, l’ambientazione atonale, una sorta di pittura realistica. Frid segue fedelmente il materiale documentario, cioè il testo del Diario originale, scritto nel rifugio segreto di Amsterdam, dove i pensieri della ragazzina si accavallano, tra lo sguardo rubato di un angolo di cielo blu, il suono del vicino campanile e le aspettative di un amore adolescenziale. La regia essenziale lascia l’interprete sola sulla scena, con i pochi oggetti di un probabile sottotetto. La voce vaga tra le pagine del diario immergendosi in emozioni e ruoli diversi, conflitti e paure, dipingendo i colori intensi di un dramma potente e trascinante.
Grigory Frid ha realizzato diverse strumentazioni del Diario di Anna Frank. La prima esecuzione avvenne nel 1972 (con grandi difficoltà provocate dalla censura sovietica) con il solo accompagnamento del pianoforte. La versione più eseguita è quella per 9 esecutori (flauto/ottavino, clarinetto, fagotto, tromba, pianoforte, violino, violoncello, contrabbasso e percussioni), andata in scena solo nel 1977. La versione adottata in questa esecuzione, pianoforte contrabbasso e percussioni, sempre originale dell’autore, realizza perfettamente l’ambiente raccolto ed essenziale, con atmosfere quasi cabarettistiche, in cui Anna rilegge i suoi ricordi e le sue emozioni.