Sono in corso gli ultimi interventi dal palco della manifestazione organizzata dalla FIOM CGIL a Roma per protestare contro l’operato del Govenro in materia di lavoro; in particolare contestata la deroga concessa alla Fiat per lo stabilimneto di Pomigliano
servizio ANSA
Migliaia di manifestanti sono partiti da Piazzale dei Partigiani, a Roma, per la manifestazione della Fiom. L’arrivo del corteo è a piazza San Giovanni in Laterano dove è previsto l’arrivo anche dell’altro corteo che muove da Piazza della Repubblica. Tante le bandiere rosse, molte delle quali di Rifondazione Comunista, Cgil e Fiom.
Metalmeccanici di origine africana, esponenti dell’associazionismo e dei centri sociali, immigrati, precari, studenti, operai. Sono questi i manifestanti del cortei della Fiom partito da Piazza della Repubblica. Gli esponenti dei centri sociali, arrivati principalmente dal nord Est, da Napoli e dalla stessa Capitale, sfilano dietro lo spezzone degli operai Fiom, con lo striscione che reca la scritta ‘Uniti contro la crisi’.
Assieme a loro, anche gli studenti universitari e i ricercatori. Tante le bandiere rosse e quelle della Fiom, che sventolano tra gli striscioni con scritte come ‘Uniti siamo tutto, divisi siam canaglia. Avanti brigate’ (della Brigata solidarietà attiva, ndr), ‘Rivogliamo tutto’, ‘Niente scambi, basta piegarsi ai padroni. Resistere’ e ‘Sapere bene comune’, quest’ultimo realizzato dagli studenti.
EPIFANI: PAESE STA ROTOLANDO,SERVE CAMBIAMENTO PROFONDO – “Il Paese sta rotolando, da mesi è lasciato a sé stesso. C’é una situazione sociale molto pesante che richiede un cambiamento profondo delle politiche economiche”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, arrivando in piazza della Repubblica per partecipare alla manifestazione nazionale organizzata dalla Fiom. Siamo in piazza per i diritti, il lavoro, per il contratto. Un contratto senza deroghe”, ha aggiunto Epifani, sostenendo che il modello Pomigliano deve essere “superato con un accordo che garantisca investimenti e occupazione, ma anche diritti”. Parlando della situazione del Paese, il leader della Cgil ha evidenziato che “aumentano i disoccupati, i casi di crisi aziendale, che è difficile risolvere se non c’é un impegno del governo e se le imprese approfittano della crisi per ridurre i diritti”. “Qui il problema non è la Fiom o la Cgil, bisogna ricongiungersi ai lavoratori, alla loro condizione” ha inoltre affermato Epifani. Quello di oggi in Piazza S.Giovanni sarà, per il leader della Cgil, l’ultimo comizio prima del passaggio di testimone a Susanna Camusso, attuale vicesegretario generale di Corso d’Italia. “Io sono stato eletto otto anni fa – ha ricordato Epifani -, ho iniziato con lo sciopero generale del 18 ottobre sui diritti, la dignità, l’occupazione e lo sviluppo. Chiudo con l’ultimo comizio, insistendo ancora sui diritti e sull’occupazione. Malgrado tutti gli sforzi e le mobilitazioni, c’é ancora tanta strada da fare per far ripartire gli investimenti e l’occupazione”.
MARCEGAGLIA, NON GUARDARE AVANTI UCCIDE LAVORATORI – “Andiamo avanti, rispettiamo le vostre posizioni, manifestate”, dice la leader di Confindustria Emma Marcegaglia alla Fiom. Ma avverte: bisogna “guardare avanti”. Perché se si guarda ad “un modello di relazioni sindacali che non ci sono più si ha un solo risultato, uccidere i lavoratori. Se si inneggia a qualcosa che non esiste più questo condanna il Paese”.
FINTO MARCHIONNE ‘FRUSTA’ MANIFESTANTI – “Marchionne, il dittatore dei lavoratori. La Fiom ti schifa”. Questa la scritta su un cartello portato al collo da un pensionato napoletano, Tammaro Iavarone, travestito da squadrista, il quale finge di frustare i lavoratori che stanno manifestando al corteo del Fiom a Roma. Sulla testa il pensionato indossa un vaso da notte rovesciato con sopra scritte contro il ministro Maroni. Sui pantaloni, tra le gambe, invece c’é la foto del ministro Gelmini. “Stiamo tornando alla dittatura – spiega Tammaro – tolgono diritti a operai e pensionati. Interpreto Marchionne perché lui è come un dittatore e considera gli operai degli schiavi”.