Nuovo grande successo per il Coro del Friuli Venezia Giulia, eccellenza musicale e culturale della nostra regione. Dopo essersi esibito nella Grosser Saal del Musikverein di Vienna (storica venue del concerto di Capodanno) e dopo avere recentemente raggiunto il record della proposizione di 100 cantate del genio Johann Sebastian Bach, il coro, diretto dal M° Cristiano Dell’Oste, sarà protagonista di un evento dal richiamo mondiale. Stiamo parlando della riproposizione, alla Biennale di Venezia, dell’opera “Prometeo. Tragedia dell’ascolto”, del grande compositore veneziano Luigi Nono, per celebrare il centesimo anniversario della sua nascita.
L’opera andrà in scena dal 26 al 29 gennaio 2024 nella Chiesa di San Lorenzo, ora Ocean Space / TBA21–Academy, dove si tenne la prima esecuzione nel 1984, con i biglietti per tutte le quattro repliche acquistati da tutto il mondo e andati rapidamente esauriti, un evento che ha catturato l’attenzione dei media nazionali e mondiali, dal Corriere della Sera, fino alle colonne del New York Times.
“Tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio” (Luigi Nono), il Prometeo del 1984 nella Chiesa di San Lorenzo fu un evento memorabile che vide coinvolti nella creazione e nell’esecuzione, oltre a Luigi Nono, Claudio Abbado alla direzione dell’orchestra, Emilio Vedova e Renzo Piano per l’allestimento, Massimo Cacciari per il testo, con la regia del suono di Hans Peter Haller e Alvise Vidolin. L’opera ha avuto nel tempo diverse riedizioni, ma in nessuna occasione nel luogo originario, la Chiesa di San Lorenzo, per cui era stata concepita.
Luigi Nono ritenne fondamentale cercare di liberare l’opera dalla servitù dell’immagine e della narrazione, sottolineando l’importanza della relazione tra suono e spazio, penalizzata dalle consuetudini di riproduzione delle sale da concerto e dei teatri tradizionali. Quello pensato da Renzo Piano per la prima esecuzione veneziana del Prometeo è stato un luogo speciale (e un luogo speciale tornerà ad essere), che rende possibili diverse modalità di distribuzione spaziale del suono e in cui l’ascolto può essere liberato. Una non-scenografia, un dispositivo architettonico costruito sulla base di specifiche esigenze musicali, con l’intento di restituire lo spazio alla dimensione dell’ascolto e alla qualità invisibile del suono. Il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto è realizzato dalla Biennale di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21–Academy, il centro di ricerca della Fundación TBA21, che si è occupata del restauro della Chiesa di San Lorenzo.
Prometeo. Tragedia dell’ascolto
Opera di Luigi Nono
Testo a cura di Massimo Cacciari
Mise en scene/ Allestimento Antonello Pocetti, Antonino Viola
Soprani Rosaria Angotti, Livia Rado
Mezzosoprani Chiara Osella, Katarzyna Otczyk
Tenore Marco Rencinai
Voci recitanti Sofia Pozdniakova, Jacopo Giacomoni
Flauti Roberto Fabbriciani
Clarinetti Roberta Gottardi
Tuba / Trombone contralto / Euphonium Giancarlo Schiaffini
Viola Carlo Lazari
Violoncello Michele Marco Rossi
Contrabbasso Emiliano Amadori
Coro del Friuli Venezia Giulia, direzione M° Cristiano Dell’Oste
OPV – Orchestra di Padova e del Veneto, direzione M° Marco Angius coadiuvato dal M° Filippo Perocco
Live Electronics Alvise Vidolin, Nicola Bernardini, Luca Richelli – Centro di Sonologia Computazionale – DEI dell’Università di Padova