Luci di Natale: Udine potrebbe rimanere al buio

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Quest’anno l’operazione luci di Natale in città era iniziata prima del solito. In pieno luglio, con quasi 40 gradi, la “squadra” di Confcommercio, che coordina le operazioni con il supporto di Udine Idea, ha organizzato le prime visite alle aziende a caccia di quote per l’adesione al progetto. Un progetto diverso dal solito, con tanto di nuovo fornitore, la Gasparotto di Marostica, individuato dal centro commerciale naturale. L’obiettivo era di illuminare la città il 14 novembre. Il risultato? Al momento di grande delusione.
Su 32 vie o piazze del centro storico o delle immediate vicinanze, informano il presidente mandamentale di Confcommercio Udine Giuseppe Pavan e la presidente di Udine Idea Arianna Calcaterra, solo 10 hanno infatti risposto in maniera tale da far sperare in una loro illuminazione nel periodo delle feste. Si tratta di Riva Bartolini, via Canciani, via Cavour, via delle Erbe, via Manin, via Mercatovecchio, via Paolo Sarpi, via Rialto, via San Francesco e via Savorgnana. In altre 13 aree (nelle vie Aquileia, Battisti, Cosattini/Largo Pecile, dei Rizzani, del Gelso, del Monte, Gemona, Mantica, Mazzini, Mercerie, Poscolle, Vittorio Veneto e in vicolo Sillio) molto probabilmente non ci sarà alcuna illuminazione. Infine le vie Moro, Carducci, Roma, Calzolai e Stringher con certezza non si illumineranno, mentre via Cussignacco e via Grazzano si stanno organizzando in maniera autonoma. Meritano un discorso a parte San Giacomo e Corte Giacomelli, per le quali nei prossimi giorni verrà presentato un progetto ad hoc.
«Una situazione decisamente deludente – commenta Pavan –, soprattutto a fronte dello sforzo messo in atto. Assieme a Confartigianato e Comune ci eravamo presi un preciso impegno, quello di metterci a cercare adesioni sin da metà estate, e lo abbiamo rispettato. Dispiace che solo pochi imprenditori abbiano colto l’opportunità, sociale ed economica, di rendere la città più bella nelle settimane degli acquisti». I troppi «no» ricevuti, prosegue Pavan, «mortificano il tentativo di unire il mondo del commercio e dei pubblici esercizi in un’iniziativa utile a tutti. È anche molto significativa la contraddizione di vedere da un lato imprese del centro che snobbano la raccolta, dall’altro commercianti che, pur senza avere un’attività in quell’area, danno comunque un contributo per il bene comune».
Anche Udine Idea, che a sua volta considera le luci natalizie «un grande valore aggiunto per le attività economiche», manifesta delusione. «Stupisce che non ci si renda conto del ritorno in termini di presenze di una Udine illuminata – commenta la presidente Arianna Calcaterra –. Se entro il 6 ottobre non avremo riscontri positivi e ulteriori adesioni c’è il concreto rischio di dover rinunciare in due terzi della città a una storica tradizione. Sarebbe uno schiaffo a chi continua a lavorare per il rilancio del centro».
Confcommercio e Udine Idea si sono riuniti nella sede di Viale Duodo per fare il punto e definire la strategia dei prossimi giorni. Allo stato attuale, con oltre 420 aziende contattate, anche più volte, rispetto a un costo complessivo, per poter illuminare tutta la città, stimato in 68.454 euro, sono stati incassati 26.090 euro di quote. Non potranno bastare, nonostante l’intervento del Comune a coprire le spese energetiche, la solidarietà di alcuni imprenditori privati e i 10mila euro annunciati dalla Camera di commercio e destinati all’acquisto di una palla luminosa del diametro di 3 metri, esemplare unico che Udine ha “soffiato” a Vicenza.