Manovra: dal Friuli un emendamento per la specialità della regione

tondo1Un’ipotesi di emendamento da presentare al Parlamento, per ”mettere in sicurezza” l’autonomia e la specialita’ della Regione, e’ stata illustrata oggi dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ai parlamentari e i capigruppo delle forze politiche di maggioranza e opposizione convocati ad un vertice a Udine. ”Si tratta di un emendamento predisposto e concordato insieme ai presidenti delle provincie autonome di Trento e Bolzano – ha spiegato Tondo – a salvaguardia delle intese con il Governo fatte sulla base degli statuti di autonomia delle Regioni speciali”. Parlando dell’iniziativa, accolta in modo bipartisan dalle forze politiche presenti, Tondo ha detto che ”il decreto 138 del Governo presenta elementi di incostituzionalita’ amplissimi, a cominciare dal momento in cui pone il problema delle riforme degli enti locali e delle Province per continuare con il fatto che va in netto contrasto con gli accordi firmati tra il presidente della Regione e il Governo”. Il governatore ha quindi aggiunto che ”e’ quindi evidente che, come siamo ricorsi alla Corte Costituzionale nei confronti della manovra di luglio, comprendente anche il ticket sanitario, lo stesso faremo con questo decreto”

Tondo ha precisato che l’iniziativa non punta ad ottenere facilitazioni e privilegi, ”ma semplicemente intendiamo vederci ribadito e confermato il patto fatto”. Commentando ancora il decreto 138 del Governo, Tondo si e’ detto convinto del fatto che il testo ”e’ stato fatto a Roma da parte degli uffici che hanno collaborato con il Ministro senza tener conto del fatto che questa Regione gestisce gia’ la sanita’ in proprio e ha gia’ assunto decisioni di tagli della spesa prima di altre. Quello che vogliamo far capire al Governo – ha concluso – e’ che non dobbiamo fare ulteriori sacrifici perche’ li abbiamo gia’ fatti, dicendogli anche che siamo disponibili ad un tavolo in cui pero’ l’accordo che abbiamo fatto un anno fa deve essere mantenuto”.

TERZA CORSIA: ‘Se noi non fossimo partiti con la terza corsia, non avremmo potuto fare quest’opera; Adesso che abbiamo dimostrato al governo che qui si fa, siamo anche in grado di chiedere al governo una compartecipazione”. Lo ha detto oggi a Udine il presidente della Regione, Renzo Tondo, al termine nel vertice sulla manovra anticrisi del governo al quale il governatore ha convocato i parlamentari della regione e i capigruppo in consiglio regionale di maggioranza e di opposizione. ”All’opposizione, che fa piu’ politica sui giornali che nella sostanza – ha proseguito Tondo -, io ribadisco che noi abbiamo chiuso con il governo un accordo sulle compartecipazioni Irpef che la precedente amministrazione di centrosinistra non era riuscita a chiudere. E sempre all’opposizione – ha aggiunto – che ci dice che avremmo dovuto recuperare i soldi per la terza corsia, dato che invece la Salerno-Reggio Calabria e il Ponte di Messina hanno i soldi per essere realizzati, io sottolineo – ha concluso – che queste opere appunto non sono state fatte”

”Sul decreto 138 ora la parola passa al Parlamento, e noi vigileremo passo dopo passo con i nostri parlamentari”. Lo ha detto oggi a Udine il presidente della Regione, Renzo Tondo, al termine del vertice ‘bipartisan’ sulla manovra del governo. ”Dobbiamo vedere se ci sono passaggi in cui riusciamo ad incidere – ha proseguito il governatore – e io sono convinto che lo potremo fare, perche’ il decreto altrimenti diventa anticostituzionale”. Parlando delle cifre in riferimento al confronto con il governo nazionale, Tondo ha detto che ”la differenza e’ di 2-300 milioni di euro rispetto a quello che chiede il governo”, anche se questo, ha precisato, non e’ il vero tema del confronto. ”noi abbiamo gia’ fatto la nostra parte con i nostri tagli – ha proseguito il presidente della Regione – e dunque abbiamo le carte in regola; se dovesse esserci da parte del governo un’indisponibilita’ a tener conto di questo, dovremo ricorrere alla Corte Costituzionale”.

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