Omicidio Mirco Sacher. Ragazzine si avvalgono della facoltà di non rispondere

E’ in corso dalle 11 circa di questa mattina l’ udienza di convalida del fermo delle due quindicenni che si sono accusate dell’omicidio di Mirco Sacher, che si svolge in una struttura protetta per minorenni a Trieste. Secondo quanto si è appreso, poco prima delle 12 si è conclusa l’udienza di una delle due ragazzine, che, ovviamente, vengono sentite separatamente. La ragazza assistita dagli avvocati Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere. Subito dopo è cominciata l’udienza dell’altra ragazza, difesa dall’avvocato Santina Campo. Al termine il Gip del Tribunale per i minorenni di Trieste si ritirerà in Camera di consiglio per decidere la convalida.

Anche la seconda quindicenne si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del Gip del Tribunale dei Minori di Trieste nel corso dell’udienza di convalida in corso nella struttura protetta dei minori che le ospita a Trieste. Si attende ora la decisione del giudice.

“Ci siamo sentite come l’eroe del gioco. Sembrava di essere in Gta”: questa frase, pronunciata dalle due ragazzine implicate nell’omicidio del pensionato di Udine Mirco Sacher, secondo il Moige (Movimento genitori) devono far riflettere “sulla diffusa distorsione che i videogame proiettano nella vita reale, soprattutto quella dei ragazzi”. “Il sistema di classificazione Pegi, presente sulle copertine dei videogiochi – sostiene in una nota la presidente del Moige, Maria Rita Munizzi – non basta a limitare l’acquisto di giochi violenti e immorali da parte dei minori. Il gioco al quale fanno riferimento le due ragazze, il popolare Gta (Grand Theft Auto), riporta sul fronte il limite d’età sui 18 anni, tuttavia era in possesso delle due adolescenti poco più che sedicenni. Non è accettabile inoltre che non vengano effettuati dei controlli puntuali sulle vendite dei videogiochi: gli esercenti sono liberi di distribuire ai minori videogame non adatti alla loro età eludendo le indicazioni Pegi”. Secondo l’associazione “urge una precisa regolamentazione che tuteli i nostri ragazzi, non delle semplici raccomandazioni, in quanto i minori non hanno una maturità tale da comprendere i limiti di un mondo virtuale in cui tutto è legittimo, anche uccidere”.

IL COMMENTO DEL SINDACO
“La città è ancora sotto choc, c’é sgomento, ma bisogna interrogarsi responsabilmente sui modelli culturali nuovi che vengono proposti ai giovani soprattutto via etere e via internet”. Lo ha detto il sindaco di Udine Furio Honsell, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda dell’omicidio di Mirco Sacher. “Giustamente c’é un grande riserbo intorno a questa vicenda – ha continuato Honsell – dunque io stesso ho avuto solo alcune informazioni. Il mio pensiero va certo alla vittima e ai suoi familiari, ma qui, con gradi diversi sono vittime tutti”. Secondo Honsell, “ora l’impegno è interrogarsi su questo fatto non in modo morboso, ma per capire come possano esserci delle esplosioni così inaspettate e perciò ancor più dolorose in una città come questa – ha sottolineato – dove c’é attenzione per tutti e, stando alle forze dell’ordine, una riduzione dei reati”. Il sindaco ha concluso dicendo che “si tratta di un fatto gravissimo anche perché non nasce in un contesto di particolare degrado, ma anzi in contesto, come quello di Udine, dove c’é una certa qualità della vita e dei servizi”.

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