Pasqua 2010: in FVG boom dell’ agriturismo

agriturismo
Il 17 per cento dei friulani e dei giuliani e in genere degli italiani ha trascorso i giorni di Pasqua in campagna, soprattutto oggi Lunedi’ dell’Angelo.
Quest’anno la campagna ha superato tra le destinazioni la montagna (16 per cento) ed e’ preceduta solo da mare (27 per cento) e dalle citta’ d’arte (23 per cento). Lo rivela Coldiretti del Friuli Venezia Giulia riferimendosi anche al traffico sulle strade delle vacanze sulla base delle rilevazioni Swg/Confesercenti. Buona la presenza negli agriturismo del Fvg di ‘Terranostra’, l’associazione di Coldiretti che raggruppa in regione 210 aziende. “Nella giornata di Pasqua e in quella di Pasquetta – spiega il segretario di ‘Terranostra’ Fabrizio Pressacco, che ha svolto una indagine fra gli agriturismo associati – negli agriturismo si e’ praticamente registrato il quasi tutto esaurito.
Calcoliamo almeno 12.000 presenze nelle due giornate per quanto riguarda la ristorazione e circa 800 come ospitalita’ (sono 1.100 i posti letto), un buon dato che conferma il gradimento della proposta della Fvg”. Se le uova sono state l’ingrediente immancabile nei menu di Pasqua, negli agriturismi non mancano le ricette della tradizione locale molte delle quali a base di carne di agnello. Si calcola sia di 1,3 miliardi di euro la spesa degli italiani per imbandire la tavola della Pasqua dove protagonisti sono i piatti della tradizione. Ed e’ molto il tempo che nella giornata di Pasqua viene dedicato al cibo: quasi il 20 per cento e’ trascorso proprio a tavola dove la permanenza media a pranzo sfiora le tre ore. A parte le bizze del tempo, unica nota dolente di queste giornate di festa, i prezzi dei prodotti agroalimentari che continuano ad aumentare al consumo su base annuale e mensile (+0,1 per cento) nonostante i prezzi dei prodotti agricoli in campagna si sono ridotti in media del 6,9 per cento rispetto allo scorso anno con cali record per la frutta fresca e secca (-22,3), gli ortaggi e legumi (-13,1), i cereali (-11,4) e i vini non Doc che perdono il 9,1 per cento. “Non sono giornate per le rivendicazioni – dice il presidente regionale di Coldiretti, Dario Ermacora – ma non si puo’ non sottolineare come i consumatori italiani non abbiano potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia invece di provocare l’abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte.

Fonte: AGI

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